MILANO – Alla fine, dopo un ultimissimo giro di consultazioni, da Bologna è arrivato il verdetto, o per meglio dire la controfferta. E dunque: sì ai concambi proposti da Fonsai-Milano (61% Unipol, 27,45% Fonsai, 10,7% Milano, 0,85% Premafin); no a riconoscere ai soli azionisti Fonsai le plusvalenze provenienti dalla vendita degli immobili; ni su altri aspetti procedurali ma ancora no sulla rinegoziazione delle condizioni del convertendo Premafin (sebbene con qualche apertura, ad esempio con l´offerta in opzione agli azionisti della società post fusione); ancora no ad ampliare in qualche maniera il perimetro della fusione (con l´inclusione delle controllate Finadin, Sai holding e Fondiaria Sai Nl, finalizzare all´annullamento delle azioni proprie detenute in Premafin e Milano); infine, sì a dare ulteriori garanzie su Unipol banca, compresa un´opzione put ai soci della realtà post fusione (controbilanciata da un´opzione call a Ugf).
A questo punto, da parte di Unipol, è un “prendere o lasciare”, con limite massimo fissato all´11 giugno, lunedì prossimo. Giorno in cui peraltro dovrebbero essere fissati (ufficialmente lo saranno solo oggi) il cda di Fonsai, della Milano assicurazioni e, con ogni probabilità , di Premafin, per analizzare la controproposta e comunque deliberare. Sarà , del resto, l´ultimo momento utile: il giorno dopo, il 12, si terrà infatti l´assemblea Premafin, che all´ordine del giorno ha l´aumento di capitale riservato a Unipol ma anche l´approvazione del bilancio 2011. Che, per avere il requisito della continuità aziendale dovrà aver prima recepito l´accordo di ristrutturazione del debito con le banche, le quali a loro volta hanno subordinato il loro ok ad un accordo vincolante con Unipol.
Il gioco ad incastro dunque si svolge in una manciata di ore e sarà probabilmente preceduto dalle delibere delle banche creditrici, che daranno preventivamente mandato a Unicredit – in qualità di banca agente – di escutere il pegno sulle azioni dei Ligresti in caso di mancato accordo con la compagnia bolognese.
Ancora: Unipol ha subordinato l´accordo – oltre che all´esenzione dall´Opa sulla Milano – anche al rispetto delle due condizioni poste dalla Consob per considerare l´operazione complessiva un salvataggio e dunque non imporre l´Opa sulle società coinvolte. E sono condizioni pesanti per i Ligresti: la rinuncia scritta alla manleva garantita da Unipol e la rinuncia ad esercitare il recesso.
Per questo le prossime ore saranno cruciali: i Ligresti si giocano il loro futuro, ma anche i consigli di amministrazione di Fonsai e di Milano assicurazioni dovranno dire la loro e più in particolare dovranno farlo i consiglieri indipendenti delle due compagnie. Che, trattandosi di operazione con parti correlate, hanno diritto di veto. Come prenderanno, soprattutto in casa Fonsai, l´esclusione delle eventuali plusvalenze sugli immobili? Secondo alcuni calcoli si parla di circa 800 milioni che ballano e, come è noto, nella votazione precedente Salvatore Bragantini aveva votato contro.
E´ ipotizzabile che da qui a lunedì i Comitati degli indipendenti abbiano parecchie riflessioni da fare e forse proprio per questo i cda risolutivi sono avviati a svolgersi lunedì, prendendosi fino all´ultimo minuto utile per ragionare sulla proposta.
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La Repubblica
07/06/12
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