Il confronto dell’andamento di alcuni tra i principali mercati in cui è presente Unicredit fornisce indicazioni utili a comprendere l’andamento complessivo della banca presieduta da Giuseppe Vita. E lo scatto in avanti dell’Italia — che vale di più nel momento in cui il Pil, come si è visto la scorsa settimana, torna a decrescere — si è notato anche in altri comparti del resoconto trimestrale.
Nei prestiti alla clientela (customer loans ) la banca italiana è cresciuta sul trimestre precedente dello 0,8 per cento a 118,9 milioni, mentre la core bank tedesca è scesa dello 0,3 per cento a 73,3 milioni e la banca austriaca è scesa dello 0,5 per cento a 40,4 milioni. Solo la Polonia ha staccato l’Italia (+2,1 per cento, ma su altri livelli di impegno: 25,6 milioni), mentre nell’intero comparto dell’Europa centrale e dell’Est la frenata è stata più marcata: -2,3 per cento a 55,8 milioni.
I nuovi flussi di mutui concessi hanno portato Unicredit a crescere del 153 per cento nell’erogato in un anno: nel primo trimestre 2013 il totale dei mutui concessi sommava 298 milioni, al 31 marzo scorso era salito a 755 milioni, con un significativo incremento anche rispetto al trimestre precedente, quando il totale ammontava a 575 milioni (sull’andamento interno del mercato mutui vedi a pagina 20 e seguenti, nda ). Soprattutto — e al netto dell’impennata dello spread dei giorni scorsi — la banca italiana del gruppo Unicredit ha potuto beneficiare di un considerevole taglio del rischio di credito: 141 punti base sul trimestre precedente.
Rischi esteri
Nella recente assemblea che ha messo in pagamento — attingendo dalle riserve, a fronte di un rosso di 11,6 miliardi — un dividendo di 10 centesimi che potrà, a scelta dell’azionista, essere cash o venir pagato in azioni (data stacco oggi, 19 maggio, pagamento il 6 giugno), Ghizzoni ha posto l’attenzione anche su altre posizioni della banca. In particolare, sollecitato dai soci, ha evidenziato come non preoccupi dal punto di vista economico la recente crisi politico-militare tra Russia e Ucraina: l’istituto di piazza Gae Aulenti ha impegnato in Ucraina lo 0,4 per cento dei propri crediti totali, per complessivi 1,6 miliardi di euro.
«In Russia — ha quindi evidenziato Ghizzoni — siamo nelle condizioni di prendere liquidità e il grado di copertura dei nostri crediti verso Mosca è pari al 64 per cento del totale, contro una media di gruppo pari al 53 per cento, anche dopo un calo del 28,5 per cento degli accantonamenti a complessivi 838 milioni di euro».
Non sono però tutte rosee le esperienze estere: in Kazakistan Unicredit ha acquistato una banca pagandola 2 miliardi di dollari nel 2007 (all’epoca l’amministratore delegato era Alessandro Profumo) che è stata ceduta nel 2013 — dopo che nel Paese, a causa della crisi, le sofferenze erano passate dal 2 al 30 per cento — per 400 milioni di dollari. Un’esperienza chiusa. Il futuro parla di una maggiore attenzione al mercato italiano, che ha ben risposto negli ultimi mesi e di una dichiarata volontà di restituire rapidamente i prestiti ottenuti dalla Banca centrale europea. Il totale degli Ltro ottenuti da Unicredit ammonta a 26 miliardi: 10,1 di questi sono già stati restituiti.