di Fabrizio Massaro
MILANO — Per la presidenza di Unicredit sarebbero ormai rimasti due candidati, dall'elenco originario di quattro elaborato dal rappresentante delle Fondazioni, Vincenzo Calandra Bonaura, con il cacciatore di teste Egon Zehnder. E dei due papabili, Gian Maria Gros Pietro, ex presidente dell'Iri e dell'Eni, e Giuseppe Vita, presidente di Allianz spa e di Banca Leonardo, viene dato con più chance il secondo, anche per la sua carriera sviluppatasi tutta in Germania (oggi presiede la casa editrice Alex Springer). Avrebbero invece perso peso le ipotesi del presidente di Borsa Italiana, Massimo Tononi, e di Angelo Tantazzi, ex numero uno di Piazza Affari. Ma la discussione tra i soci forti dell'istituto in vista dell'assemblea dell'11 maggio è ancora in corso su questi nomi, sempre che non salti fuori una candidatura a sorpresa. Il vicepresidente Fabrizio Palenzona avrebbe ribadito di non essere disponibile per la presidenza: resterà nel board in quota Crt con Antonio Maria Marocco.
Il round finale è cominciato ieri a Milano con colloqui tra le fondazioni, tra le quali Crt, Cariverona e Carimonte, e continuerà oggi dalle 9 con il summit fra tutti gli enti, che poi sarà esteso agli altri soci, sia italiani sia stranieri, a cominciare da Aabar (Abu Dhabi), che con il 6,5% è il primo socio della banca guidata da Federico Ghizzoni, fino ad Allianz, che conferma in consiglio Helga Jung. Seguirà il comitato governance in vista del board di giovedì 19. In discussione ci sarà anche la composizione del consiglio, ridotto a 19 membri: la lista va presentata entro lunedì 16. A Crt, Cariverona e Carimonte andrebbero due posti a testa, e un settimo sarebbe per le fondazioni minori Banco di Sicilia, Cassamarca, Manodori, Cr Trieste. Ma le fondazioni potrebbero salire a 8 posti durante la discussione, oppure essere bilanciate con compensazioni: oggi Cariverona ha solo un vicepresidente vicario, Luigi Castelletti (ora candidato a sindaco di Verona), ma ha suoi rappresentanti nelle controllate di Monaco e Vienna. Per i soci privati potrebbero entrare Luigi Maramotti (confermato) e uno dei figli di Francesco Gaetano Caltagirone. Aabar dovrebbe prendere due posti, mentre è in forse l'esponente della Libia. Confermata Lucrezia Reichlin per i fondi. Un posto a testa potrebbero andare poi a un rappresentante austriaco e a uno polacco, Paesi nei quali Unicredit opera.
Ieri intanto sono state pubblicate le retribuzioni dei manager: al presidente Dieter Rampl 1,8 milioni, a Ghizzoni 2,19 milioni, al direttore generale Roberto Nicastro 2,13 milioni. I primi 8 manager non hanno ricevuto bonus per il 2011, ma solo la quota-parte di quelli degli anni passati.