22.11.2021

Tim, il fondo Kkr pronto all’Opa “Investimento di lungo periodo”

  • La Repubblica

Alla fine di un consiglio di amministrazione fiume, convocato con urgenza per discutere di una manifestazione d’interesse «amichevole» da parte di Kkr, Telecom Italia ha annunciato che il fondo Usa ha palesato la volontà di promuovere un’Offerta pubblica di acquisto non ancora finanziata e non vincolante – al prezzo «indicativo» di 0,505 euro. L’offerta, che rappresenta un premio del 46% rispetto alla chiusura delle azioni in Borsa di venerdì, punterebbe a ritirare il titolo dal mercato e sarebbe condizionata al raggiungimento di almeno il 51% del capitale.Il ministero del Tesoro in una nota ha precisato che «il governo prende atto dell’interesse manifestato da investitori istituzionali qualificati», una «notizia positiva per il Paese» di cui «seguirà gli sviluppi », valutando «attentamente, anche riguardo all’esercizio delle proprie prerogative, i progetti che interessino l’infrastruttura». Se poi l’interesse di Kkr «dovesse concretizzarsi sarà in primo luogo il mercato a valutarlo».In serata diverse fonti finanziarie riferivano però che l’offerta parte in salita, perché tra le altre cose sarebbe condizionata al via libera del management, del consiglio di amministrazione e delle istituzioni italiane. Ieri in quattro ore di accesa discussione, più che della proposta di Kkr, il consiglio di Tim ha discusso del ruolo del management. Alla fine, l’amministratore delegato Luigi Gubitosi non ha ricevuto un mandato a negoziare l’offerta, nè a nominare un advisor finanziario o legale che lo assista al tavolo con il colosso Usa. Il consiglio è rimasto sorpreso della lettera di Kkr, giunta proprio all’indomani della convocazione per venerdì 26 di un cda straordinario per fare il punto sul deterioramento dei conti, sulla governance societaria e sulla strategia futura. Le lettere inviate al presidente Salvatore Rossi per richiedere quel consiglio inizialmente sarebbero state firmate da 11 consiglieri, quorum che ieri era salito a 13 (con l’eccezione quindi dei soli Gubitosi e Rossi).Da tempo si rincorrono voci di un possibile interesse dei fondi di private equity su Tim. Ieri anche i fondi Advent e Cvc hanno confermato di aver allo studio il dossier da mesi. L’offerta di Kkr sarebbe maturata invece nelle ultime ore, tant’è che si tratta di una lettera non vincolante, che punta anche a difendere l’interesse del fondo sul 37,5% di Fibercop, la rete in fibra e rame che dagli armadietti in strada entra nelle case degli italiani, che il fondo anglosassone guidato da Alberto Signore ha rilevato un anno fa investendo 4,7 miliardi di euro (debiti compresi). Il fondo ha precisato che non agisce con una logica speculativa, ma nell’ottica di un investimento infrastrutturale di lungo periodo.Il primo azionista di Tim, ovvero la francese Vivendi (23,9% del capitale) ha pagato le sue azioni 1,08 euro ciascuna, pertanto non avrebbe convenienza ad accettare l’offerta di Kkr, qualora si materializzasse. Il colosso francese ha più volte dichiarato di essere un investitore di lungo periodo, a fianco dell’azienda e delle istituzioni (ovvero di Cassa depositi e prestiti, Cdp), pronto a supportare il rilancio del gruppo. Fonti vicine ai francesi alla fine del cda hanno definito Gubitosi come «un allenatore che perde ogni domenica ». Anche la Cdp – che ha pagato il suo 9,9% di Tim 0,67 per azione – sarebbe stata presa in contropiede dall’offerta di Kkr, pur senza commentare ufficialmente. Senza l’ok di Vivendi e Cdp all’eventuale offerta Kkr, non potrà esserci il ritiro dal listino, e difficilmente potrebbero essere approvate le operazioni di natura straordinaria che in assemblea richiedono una maggioranza dei due terzi del capitale.È possibile che nei prossimi giorni si faccia luce sulla questione, e che Cdp palesi cosa vuole fare al piano industriale atteso per giovedì 25, proprio la vigilia del nuovo consiglio Tim che avrà di nuovo al centro il tema dei vertici aziendali. Fonti vicine al governo non escludono che Kkr sia d’accordo con Vivendi sui futuri vertici di Tim. Fonti finanziarie riferiscono anche di un mandato informale a un cacciatore di teste (Spencer Stuart) per sondare eventuali candidati, interni ed esterni, per il ruolo di futuro ad. In proposito, circola con insistenza il nome di Pietro Labriola, ad di Tim Brasil, che in queste ore sarebbe rientrato in Italia.