20.05.2021

Sostegni-bis, spuntano gli ecoincentivi per le auto

  • Il Sole 24 Ore

Sale a 100 articoli la bozza del nuovo decreto sostegni con cui il Governo conta di sfornare una nuova tornata di aiuti da 35 miliardi per sostenere imprese, professionisti, l’occupazione, la liquidità, la salute e ai servizi territoriali. Nella riunione tecnica di ieri sera per chiudere il provvedimento è spuntato anche un nuovo finanziamento agli incentivi per la rottamazione e l’acquisto di veicoli meno inquinanti, anche se sempre a benzina o diesel. Una voce che potrebbe anche non entrare subito nel testo che sarà oggi all’esame del Consiglio dei ministri, ma che potrebbe essere presentata come emendamento alle Camere.

Per gli aiuti a fondo perduto sarebbe confermato l’impianto definito nelle ultime settimane che prevede un anticipo con il pagamento automatico di un bonifico uguale a quello che le partite Iva con ricavi o compensi fino a 10 milioni hanno ricevuto con il primo decreto sostegni convertito in legge ieri sera dalla Camera. A questo si potrà aggiungere, su richiesta del contribuente e se spettante, una somma aggiuntiva per compensare le perdite in più dei primi tre mesi 2021. Sempre su scelta delle imprese in perdita (almeno il 30% del fatturato) si potrà ottenere un ulteriore aiuto a fondo perduto a titolo di saldo calcolato però non più sul fatturato ma sulla redditività, e dunque sui dati di bilancio e della dichiarazione dei redditi per le aziende in contabilità semplificata. Importo che sarà però al netto degli aiuti già ricevuti con gli altri decreti anti crisi nel corso del 2020 e 2021.

Con il nuovo decreto arriverà anche un ulteriore taglio ai cosiddetti costi fissi sostenuti dalle imprese in perdita: torna il credito d’imposta del 60% sugli affitti commerciali e quelli di azienda, un taglio di un altro mese sui costi fissi delle bollette elettriche e un fondo da 600 milioni di euro gestito dai Comuni per ridurre la Tari.

Salvo cambi di rotta, il decreto dovrà ratificare anche gli ultimi comunicati legge in tema di scadenze fiscali e contributive, con lo spostamento fino al 30 giugno dello stop alla notifica degli oltre 40 milioni di cartelle esattoriali e lo slittamento al 20 agosto del termine già scaduto il 17 maggio per il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali di oltre 3,7 milioni di commercianti e artigiani. Una proroga ponte in attesa che entri in vigore il decreto interministeriale sull’anno bianco per i contributi di autonomi e professionisti introdotto dall’ultima legge di bilancio.

Come anticipato ieri su queste pagine al pacchetto lavoro e occupazione dovrebbero andare tra i 5 e i 6 miliardi per l’introduzione di diversi strumenti necessari a ridurre l’impatto del termine del blocco dei licenziamenti oggi fissato al 30 giugno (e al 31 ottobre per le imprese più piccole). Arrivano così sgravi al 100% fino a 6mila euro per il contratto di rioccupazione e nuove norme sui contratti di solidarietà, con l’estensione dei contratti di espansione alle imprese da 100 dipendenti in su che rappresentano, ha sottolineato il ministro Andrea Orlando ieri alla Camera, una «importante anticipazione» di nuove «forme di flessibilità» verso la pensione di cui bisognerà valutare «gli effetti» in vista della fine di Quota 100.

Il pacchetto presentato dal ministro della Salute Roberto Speranza punta a stanziare 500 milioni per recuperare il tempo perduto per le troppe visite mediche e ricoveri saltati o rinviati dalle strutture sanitare nell’ultimo anno di emergenza sanitaria. I fondi saranno utilizzati anche per rafforzare i servizi di assistenza psicologica sul territorio, soprattutto dedicati ai minori.

Per le famiglie in difficoltà arriveranno altri 4 mesi di Reddito di emergenza e 500 milioni assegnati ai sindaci per distribuire buoni per spesa, affitti e b0llette. Mentre per gli under 36 sarebbe stata confermata la norma che prevede sconti fiscali e garanzie rafforzate per l’acquisto della prima casa. A completare il quadro degli aiuti c’è il rilancio delle moratorie sui prestiti e degli incentivi fiscali alla crescita patrimoniale delle imprese, a partire dalle banche.