Una società “fatta in casa” per gestire i crediti deteriorati delle banche e liquidarli senza fretta, cercando di ottenere in compenso il più alto rendimento possibile. È la proposta lanciata dal segretario generale della First Cisl, Giulio Romani, al primo congresso nazionale del sindacato. In tutte le banche in cui è possibile verrebbe così costituita una “società di gestione degli attivi”, che potrebbe contare sulle risorse finanziarie di fondazioni, altre banche e associazioni di impresa ed anche degli stessi dipendenti degli istituti, con un contributo pari al 5% della loro retribuzione. Gli stessi dipendenti potrebbero poi anche lavorare all’interno di queste s.g.a. «I lavoratori hanno già pagato le rettifiche delle banche – spiega Romani – in questo modo danno il loro contributo e in cambio potrebbero ricevere un warrant convertibile in capitale oppure beneficiare del recupero di valore».
Senza pronunciarsi nel merito della proposta, il responsabile vigilanza di Banca d’Italia, Carmelo Barbagallo, ha osservato che «sugli Npl italiani» ci sono i «fondi avvoltoio» che approfittano di prezzi «eccessivamente bassi».
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La Repubblica
07/06/17
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