L’entusiasmo per l’annuncio di un accordo Usa-Cina sui dazi, che aveva dato slancio ai mercati azionari lunedì, si è subito spento. Le borse europee hanno chiuso in calo, penalizzate dai realizzi, mentre i timori sulle prospettive dell’economia americana hanno affossato Wall Street. Milano ha perso l’1,37% a 19.353 punti, seguita da Francoforte (-1,14%), Parigi (-0,82%) e Londra (-0,56%).A New York gli indici viaggiavano in forte calo, con il Dow Jones e il Nasdaq che lasciavano sul terreno rispettivamente il 2,46 e il 2,88%. Gli investitori guardano con preoccupazione all’appiattimento della curva dei rendimenti dei titoli di stato Usa, che potrebbe segnalare un rallentamento economico. Il costo di finanziamento del decennale è sceso nettamente sotto il 3% e la differenza fra i Treasury a due e a dieci anni si è ridotta a 0,123 punti percentuali, sui minimi dal 2007. A partire dal 1975 i tassi a breve termine hanno superato quelli di lungo periodo prima di ogni recessione. Questo tipo di movimenti, secondo Michael Lorizio, di Manulife Asset Management, costringe a valutare nuovamente le previsioni economiche. Inoltre gli osservatori ritengono meno probabile che la Federal Reserve continui la stretta monetaria per mantenere l’inflazione sotto controllo.
Lo spread Btp-Bund si è allargato di 5 punti a 288 dopo una seduta nervosa. I movimenti sono stati guidati soprattutto dal calo dei tassi sui titoli tedeschi. Il loro rendimento è sceso di 5 punti allo 0,27%, «ignorando il miglioramento della propensione al rischio seguito alla tregua sui dazi tra Usa e Cina», commentano gli esperti di Commerzbank. Intanto il tasso sul decennale italiano rimane vicino al 3,16%, in attesa di novità sulle trattative Roma-Bruxelles.
A Piazza Affari hanno prevalso le vendite sulle banche: Mediobanca -1,81%, Bper -1,70%, Unicredit -2,01%, Intesa Sanpaolo -2,30%, Ubi -3,51%. In controtendenza Banco Bpm, che ha guadagnato lo 0,41% a 2,27 euro: Equita sim ha alzato il prezzo obiettivo da 2,9 a 3,1 euro, confermando la raccomandazione buy; Mediobanca Securities ha portato il target price da 1,85 a 2,35 euro, con rating neutral, e JPMorgan l’ha migliorato da 2,2 a 2,4 euro (neutral).
Hanno ripiegato anche i titoli industriali: Prysmian ha ceduto il 4,12%, Chn Industrial il 3,80%, Brembo il 3,04%, Stm il 3,20%, Pirelli il 3,23%, Fca l’1,97%. Denaro, invece, su Campari (+0,88%) e Snam (+0,49%). Ha resistito anche Piaggio (+0,22% a 1,862 euro), su cui Banca Akros ha confermato il giudizio buy, con prezzo obiettivo a 3,1 euro, giudicando positivamente i dati di novembre sulle immatricolazioni delle due ruote in Italia. Ben comprata Safilo G. (+1,55% a 0,851 euro), nonostante Kepler Cheuvreux abbia ridotto il target price da 0,93 a 0,80 euro, ribadendo il giudizio reduce: gli esperti hanno aggiornato le stime per tener conto dell’aumento di capitale da 150 milioni. Su Aim Italia ha brillato Enertronica (+5,56%).
Nei cambi, l’euro è terminato in lieve discesa a 1,1341 dollari dopo avere superato quota 1,14. Il rapporto fra sterlina e biglietto verde è crollato ai minimi da un anno e mezzo a 1,2659 per poi recuperare a 1,2716 nella scia delle tensioni politiche legate alla Brexit.
Per le materie prime, quotazioni petrolifere contrastate, con il Brent in progresso di 24 centesimi a 61,93 dollari e il Wti in calo di 13 cent a 52,82 dollari. Acquisti sull’oro, che saliva di 5 dollari a 1.238.
Massimo Galli