Via i nullafacenti da Alitalia e la compriamo noi. Come nel suo stile, l’ad di Ryanair Michael O’Leary entra a gamba tesa nella vicenda della nostra ex compagnia di bandiera, ora in amministrazione straordinaria. O’Leary conferma di puntare all’acquisto di Alitalia purché i tre commissari – da maggio alla cloche di comando – decidano «cambiamenti importanti troppo a lungo rimandati».
In altre parole, il numero 1 di Ryanair chiede la testa di centinaia di dipendenti perché «questa compagnia può crescere solo se ristrutturata a dovere. Ora ha 4 o 5 mila persone che non sono tecnici, piloti e neanche membri di equipaggio: anzi, non so proprio che cosa facciano ». Il personale assunto, in altre parole, è «sproporzionato» rispetto al traffico offerto. Gli accordi internazionali con Air France-Klm ed Etihad, penalizzanti, e i contratti di leasing, penalizzanti, sono gli altri punti che meritano un intervento drastico per mano dei commissari.
Lo slogan di Ryanair è “andiamo a comandare”. Gli irlandesi non sono stuzzicati dal semplice acquisto di slot (i permessi di atterraggio e decollo in orari certi) e vogliono quantomeno il 51% del capitale di Alitalia. Sono disponibili a dialogare con il governo («ma come governo e non come partner di gestione ») e non considerano il sindacato come il diavolo, purché smetta di scioperare. L’Alitalia con passaporto irlandese, in mano a Ryanair, non avrebbe più il lungo raggio e taglierebbe molte rotte interne alla Penisola, dove lo compagnie low cost fanno offerte insuperabili. Semmai la nuova compagnia dovrebbe collegare Roma e Milano, a getto continuo, con le altre città europee. O’Leary fa anche capire che, se solo volesse, potrebbe mandare a gambe all’aria Alitalia, ora che è nel suo momento di massima debolezza. Basterebbe spostare subito 20 aerei sul nostro territorio, e poi altri venti. Ryanair rinvia questa invasione dei suoi veivoli con l’arpa sulla coda a una seconda fase, «se il nostro tentativi di acquisto dovesse fallire».
Il ministro dei Trasporti si augura che la nuova proprietà della compagnia non porti con sé tanti dolorosi licenziamenti: «Credo che Alitalia abbia un futuro – dice Graziano Delrio – I commissari valuteranno la proposta più utile per il Paese, i lavoratori e i servizi».
Intanto Alitalia ha aperto la “data room”. Chi è interessato all’acquisto potrà visionare i dati dell’azienda per un mese. I potenziali acquirenti sarebbero 18 (tra cui sembra Lufthansa, Delta Airlines, British Airways, Air France e l’emiratina Etihad). Porte aperte anche a low cost come easyJet e, appunto, Ryanair.
Aldo Fontanarosa