Toni di tutt’altro tipo nelle reazioni delle altre forze politiche di maggioranza che, pure, con l’occasione della sentenza, son tornate a sottolineare la necessità di interventi perlomeno di «manutenzione» della normativa a tre anni dai drastici innalzamenti dei requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso alla pensione di vecchiaia e anticipata (quelle di anzianità sono state eliminate) presi senza prevedere una gradualità applicativa. Il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd), ha ribadito le sue proposte di maggiore flessibilità in uscita: «A partire dai 62 anni di età con 35 di contributi per consentire l’accesso alla pensione, oppure l’adozione di “quota 100”». Mentre il suo collega presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, Ap (Ncd-Udc), ha osservato che ora «si tratta di agire contemporaneamente su una corretta e generalizzata possibilità di cumulare tutti i versamenti contributivi, su una più forte agevolazione dei versamenti volontari non solo del lavoratore ma anche del datore di lavoro per coprire periodi non lavorati o recuperare periodi di laurea, sulla opzione in favore di uscite anticipate necessariamente onerose». Anche l’ex ministro Elsa Fornero ieri ha fatto sentire la sua voce: «Il Parlamento, se vuole, esamini la riforma con pacatezza e lungimiranza».
Da dove ripartirà l’iniziativa del Governo sul fronte previdenziali lo si capirà nei prossimi mesi ma di certo non si parlerà più di “norme salva-esodati”, dopo le sei salvaguardie messe in campo negli ultimi tre anni per tutelare oltre 170mila soggetti con un costo cumulato di circa 11,5 miliardi. La questione esodati è stata dichiarata «chiusa» dai vertici Inps. Tra le ipotesi in campo citate recentemente da Yoram Gutgeld, consigliere di Matteo Renzi, c’è invece il cosiddetto «prestito pensionistico», ovvero la possibilità di anticipare la pensione a certe categorie di lavoratori in difficoltà (a 2-3 anni dal pensionamento) con successiva restituzione graduale dell’anticipo stesso con microprelievi sulle pensioni a regime. Misura comunque onerosa e che andrà vagliata nel quadro delle compatibilità di finanza pubblica. Intanto le Commissioni Lavoro di Camera e Senato hanno avviato l’esame dell’atto di nomina di Tito Boeri alla presidenza dell’Inps. I pareri dovrebbero arrivare entro fine mese.