22.06.2020

Il riciclaggio non conosce crisi: scoperti 1,8 miliardi dalla GdF

  • Il Sole 24 Ore

C’è un’economia sommersa che non conosce crisi e che anzi rischia di guadagnare ancora più terreno con la difficile fase che si è aperta con l’emergenza sanitaria prodotta dal coronavirus. Le indagini effettuate dalla Guardia di Finanza, che proprio ieri ha celebrato il suo 246° anniversario della fondazione, hanno portato a scoprire 1,8 miliardi di euro che arrivano dal riciclaggio di denaro sporco. Interventi sempre più mirati che puntano a giocare d’anticipo sulle poliedriche modalità con cui vengono reimpiegati i flussi finanziari generati in modalità illegale o addirittura criminale. Al fenomeno degli spalloni che esportano capitali alla frontiera si sono sommate tecniche sempre più elaborate che vanno dalle architetture societarie all’utilizzo delle criptovalute, che rendono maggiormente complicato ricostruire i flussi finanziari.

Sul fronte della repressione il bilancio 2019 delle Fiamme gialle parla di 1.168 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia di 2.351 persone per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio (253 sono state anche arrestate). A questo si accompagna lo strumento del sequestro su input della magistratura che ha consentito di “bloccare” oltre 838 milioni di euro.

La prevenzione sulle operazioni sospette

La sola repressione non basta e non può bastare. È la prevenzione a fare sempre di più la differenza. Per questo il nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza ha analizzato 82.810 segnalazioni di operazioni sospette (Sos). Poco più del 31% di queste è stata poi sottoposto a indagini approfondite. Proprio dall’intelligence sui dati – ogni segnalazione può contenere diversi nominativi o società che poi hanno soci e rappresentanti legali – si sviluppa la possibilità di arrivare a ricostruire le transazioni caratterizzate da opacità o a concentrare le attenzioni sui casi in cui si manifestano evidenti sproporzioni tra il denaro movimentato e le capacità reddituali o patrimoniali dei protagonisti dell’operazione. L’analisi del rischio sul riciclaggio (ma non solo) parte dal patrimonio informativo delle Sos, che viene collegato ad altre evidenze investigative e approfondito dal Nucleo valutario consultando le banche dati di polizia, l’Anagrafe tributaria e altri sistemi informatici di rilevazione dati di natura societaria e patrimoniale sia per soggetti nazionali che esteri.

Far emergere le sproporzioni significa spezzare le connessioni con gli altri illeciti a cui è collegato il riciclaggio. L’attività del 2019 è stata contrassegnata, tra l’altro, da 19.086 controlli alle frontiere per verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta da parte di chi entra e chi esce dal territorio italiano. Controlli che hanno portato a scoprire oltre 166 milioni euro e ad accertare 6.080 violazioni.

E, ancora, sui reati fallimentari sono stati effettuati sequestri per circa 390 milioni di euro, su un totale di patrimoni distratti di oltre 5,6 miliardi di euro.

Senza dimenticare poi la falsificazione di monete e banconote, per cui sono stati denunciati 191 soggetti (51 sono stati anche arrestati) e sequestrati valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 41,6 milioni di euro.

A dimostrazione di quanto sia complesso e ramificato il reticolo che alimenta il riciclaggio.