Il presidente di Rcs Angelo Provasoli ha subito espresso gratitudine a de Bortoli, anche a nome del board e del gruppo «per l’autorevolezza e l’indipendenza con cui ha guidato il Corriere in due momenti diversi, contribuendo fortemente a prestigio, rilevanza e leadership della testata». Anche Jovane in conference call con gli analisti ha sottolineato a nome del gruppo «tutta la gratitudine per l’importante contributo offerto» da de Bortoli in questi anni e per la «sua forte leadership, che consentirà di non avere problemi nel portare a bordo per il prossimo futuro un nuovo direttore altrettanto forte». «Insieme abbiamo trovato un accordo per un piano di transizione agevolato».
De Bortoli a Prima Comunicazione ha detto di aver sperato «ci fosse la possibilità di un nuovo inizio». Ha poi aggiunto: «Verificato però che non c’erano assolutamente le condizioni, alla fine ho accettato la proposta di uscita che mi è stata fatta dall’azienda. Lascerò la direzione il 30 aprile 2015. Comunque non ho dato io le dimissioni». «Non vorrei che presto si dovesse annoverare questo come uno degli errori della società», ha commentato il presidente d’onore di Rcs Cesare Romiti, che saluta de Bortoli come «uno dei migliori direttori della storia» del quotidiano.
Nella nota sui conti della prima parte dell’anno, dove viene fra l’altro indicato che nel 2014 «la risoluzione del rapporto contrattuale» con il direttore «comporterà oneri non ricorrenti per circa 2,5 milioni», il gruppo (il cui titolo ieri ha perso il 2,52%) ha comunicato di aver raggiunto con le banche un’intesa sul debito (pari a 518,2 milioni). L’accordo prevede una riduzione dei margini sui finanziamenti «che determinerà minori oneri finanziari per 1,6 milioni annui», maggiore flessibilità sulle tempistiche di cessione degli asset non core (proroga da fine 2014 al 30 settembre 2015), modifiche migliorative sui covenant e facoltà più ampia di assumere nuovo indebitamento. La società infine destinerà a rimborso anticipato 23 milioni, metà dunque dei 46 provenienti dalla conversione delle azioni di risparmio in ordinarie.
Nella prima parte dell’anno i ricavi si attestano a 611,1 milioni, con una flessione del 5,6%. Il fatturato delle attività digitali è però cresciuto dell’8,8% a 79,5 milioni ed è pari al 13% di quello di gruppo. «Tengono» i ricavi pubblicitari, grazie anche a quelli realizzati con editori terzi. Le azioni di efficienza hanno prodotto benefici per oltre 31 milioni che «portano la prospettiva per il 2014 a oltre 70 milioni», superiori al target di 50-60. Migliorano rispettivamente di 24,4 e 75,6 milioni i margini operativi lordi pre e post oneri e proventi non ricorrenti, negativi per 4,2 e 29,2 milioni. Gli investimenti sono stati pari a 24 milioni, oltre metà nel digitale. Per quanto riguarda l’area media Italia la raccolta dei mezzi online raggiunge il 22% di quella complessiva, Corriere e Gazzetta dello Sport confermano le leadership diffusionali con una crescita delle copie digitali per il Corsera pari al 34% a quota 126 mila. Il margine operativo lordo dell’area migliora di 71 milioni ed è positivo per 12. Per il gruppo il consiglio prevede a fine 2014 «un risultato netto ancora negativo, sebbene in miglioramento».