05.03.2015

Rai Way, la Consob convoca Ei Towers

  • Il Sole 24 Ore

È l’esplicitazione dei poteri che il Testo unico della finanza, all’articolo 115, attribuisce alla Consob «ai fini di vigilare sulla correttezza delle informazioni fornite al pubblico». Ed è per questo che oggi, davanti all’Authority presieduta da Giuseppe Vegas, arriveranno i vertici di Ei Towers dopo il lancio dell’offerta d’acquisto su Rai Way. Tra i nodi che la controllata di Mediaset sarà chiamata a sciogliere c’è naturalmente uno dei tasselli a cui la società del Biscione vincola il successo dell’operazione, cioè il paletto minimo del 66,7% del capitale. Condizione, quest’ultima, che, stando al combinato disposto tra la previsione contenuta nel dpcm del 2 settembre del 2014 – Viale Mazzini non può scendere sotto il 51% di Rai Way – e la chiara manifestazione di volontà espressa dal governo che ha rimarcato quell’asticella, sembrerebbe allo stato attuale non realizzabile.
Ma Vegas e i suoi uomini vogliono vederci chiaro anche su un altro dei paletti enucleati da Ei Towers che subordina il buon esito dell’Opas anche al fatto che «l’Antitrust approvi incondizionatamente» il tentativo di scalata alle torri Rai. La commissione vuole capire il senso di quel passaggio anche perché a Piazza Verdi tutti ricordano il precedente del 2011 tra Elettronica Industriale e Dmt (con Ei Towers che nacque poi dalla fusione per incorporazione delle due realtà), quando l’Agcm approvò le nozze condizionandole però a precisi impegni sia sulla governance che sull’accesso al mercato.
Ei Towers e i legali (la società è assistita da Enrico Giordano dello studio Chiomenti) stanno lavorando alla risposta da inviare, entro lunedì, all’Antitrust che ha giudicato «gravemente incomplete» le informazioni trasmesse in sede di notifica preventiva dell’Opas. E oggi la controllata Mediaset risponderà per iscritto alle domande formulate dal presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, che aveva convocato informalmente l’ad, Guido Barbieri. L’audizione è saltata per impegni pregressi del manager e le risposte saranno rese note a Borsa chiusa, mentre stamattina toccherà al presidente di Rai Way, Camillo Rossotto.
Sempre ieri, poi, in commissione di Vigilanza Rai è stato ascoltato il dg di Viale Mazzini, Luigi Gubitosi, che però ha stoppato le domande sull’offerta. «Non posso fare commenti sulla società data la nota situazione». Ha parlato, invece, ampiamente del suo piano di riforma delle news, contenente le modifiche (non sostanziali) richieste dalla stessa bicamerale. «Diciamo che abbiamo presentato un disegno di legge e che ora stiamo predispondendo i decreti attuativi», ha esordito con una metafora parlamentare. Il piano prevede risparmi strutturali sui costi, una volta a regime, in poco più di tre anni, per 70 milioni. Gubitosi ha annunciato il completamento della digitalizzazione delle testate: la Tgr è già in corso, «ora si parte con lo Sport e Rai Parlamento e il processo si concluderà entro il 2016». Secondo il direttore generale della Rai, «tecnicamente» il mandato dell’attuale vertice scadrà a fine maggio con l’approvazione del bilancio da parte dell’azionista, ma dal dibattito in Vigilanza emerge che cda e direttore generale andranno avanti almeno sino a luglio, «per fare le nomine con le nuove regole», ha precisato Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Vigilanza.