12.03.2020

Pronti aiuti per 25 miliardi

  • Il Corriere della Sera

ROMA Il Consiglio dei ministri vota uno stanziamento record di 25 miliardi. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è «lieto» per la «grande collaborazione» con l’Europa e lancia, insieme ai ministri economici Roberto Gualtieri e Nunzia Catalfo, nuove misure con ammortizzatori sociali e aiuti a imprese e famiglie. Le Camere approvano a larga maggioranza la relazione sull’autorizzazione allo scostamento di bilancio, con il sì delle opposizioni, che pure presentano un loro testo. Un passo che nei fatti porta il rapporto tra il deficit e il prodotto interno lordo al 3,3%. Ben al di sopra della fatidica soglia del 3% prevista dai vincoli europei e sui quali la politica italiana ha duellato per anni.

Lo sfondamento

Ma tra le tante cose della nostra vita che il Coronavirus sta cambiando c’è anche l’atteggiamento dell’Unione europea. Ieri la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che sono in arrivo nuove risorse per il nostro Paese aggiungendo che «in questo momento in Europa siamo tutti italiani». Il premier Conte esprime apprezzamento per il clima in Europa: «Lavoreremo in coordinamento, manderemo i nostri scienziati per creare una task force europea per promuovere la ricerca e combattere questo virus ignoto». Parole su cui concorda il ministro Gualtieri, che spera in «risorse comuni europee, che possano alleggerire l’impatto sul bilancio dello Stato, anche se le nostre finanze sono solide». Le opposizioni sostengono il governo, anche se ribadiscono le loro proposte: una serrata generale per 15 giorni, fondi per almeno 30 miliardi e un commissario unico per l’emergenza coronavirus.

Il commissario

Quanto alla nomina di un super commissario, il premier dà la sua disponibilità ad ampliare «la macchina organizzativa», ma con una figura che si occupi dell’acquisto di apparecchiature. Non è però quello che chiedono le opposizioni: «Attenzione — spiega Conte —, qui stiamo parlando di sanità, non è la ricostruzione post terremoto. La competenza sulla sanità è delle Regioni, non credo che abbia la minima efficacia avocare i loro poteri. Lo dico chiaramente: sarebbe un errore». Si fa sentire Matteo Renzi, che sostiene il governo ma poi bacchetta il premier: «È vero, non è come il terremoto: è peggio. Un super commissario serve». E aggiunge: «Basta schizofrenia, non si può fare un dpcm al giorno».

Le misure in arrivo

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri spiega come verranno impiegate le risorse stanziate dal governo: «Saranno utilizzate in parte nel primo decreto, che sarà approvato venerdì, e saranno circa 12 miliardi. Le altre risorse costituiscono uno stanziamento di riserva per possibili futuri interventi da realizzare anche in un quadro europeo». Sul primo provvedimento, quello di venerdì, vengono confermate le anticipazioni. Per la sanità e la Protezione civile vengono stanziati due miliardi. La Protezione civile potrà «requisire» beni mobili e immobili, compresi alberghi, per fronteggiare l’emergenza. La cassa integrazione, in sostanza parte dello stipendio pagato dallo Stato a chi lavora per un’azienda che si ferma, viene resa universale, e cioè utilizzabile anche dalle imprese con meno di 5 dipendenti. L’obiettivo, come spiega Gualtieri, è che «nessuno perda il posto di lavoro a causa del coronavirus, che nessuno venga licenziato». Ma una copertura verrà garantita anche a chi, non viene coperto dalla cassa integrazione, come gli stagionali, a partire da quelli del turismo, gli autonomi, tra cui i lavoratori dello spettacolo, e chi ha un contratto a tempo determinato.

La famiglia

Confermato il pacchetto famiglia, con i 15 giorni di congedo parentale extra per i genitori che lavorano e hanno minori di 12 anni a casa per la chiusura delle scuole, oppure il voucher da 600 euro per pagare la babysitter. Sugli affitti si sta ancora valutando un rinvio delle scadenze di pagamento. Stesso discorso per le rate del mutuo con un intervento che però, ha spiegato Gualtieri, non sarà legato al reddito ma al fatto che la persona sia stata direttamente colpita dall’emergenza di queste settimane. Lo stesso ragionamento vale per il rinvio delle tasse e dei contributi per i soggetti danneggiati dalla crisi.