A giugno del 2016 la B.P. Bari presentava tassi di copertura superiori a quelli di sistema. La minore copertura sui crediti scaduti (9,7% contro 19,8%) è da ricondurre all’ampia incidenza di posizioni assistite da garanzie reali (il 66,8% del totale, in gran parte mutui, contro 56,9% in media per il sistema)». Così Bankitalia, in un documento chiarificatore contenente «Domande e risposte sulla crisi della Banca popolare di Bari», attualmente commissariata, difende il suo operato di vigilanza sull’istituto pugliese.
Quanto al rientro di Vincenzo De Bustis al timone della banca, via Nazionale afferma che «non vi erano i presupposti» per esercitare il potere di rimuovere i vertici aziendali. «La Vigilanza può ricorrere alla moral suasion e nel caso della Bpb ha espresso chiaramente al presidente del consiglio di amministrazione le proprie perplessità sull`opportunità del rientro dell’ing. De Bustis tre anni dopo che aveva lasciato la banca». Per esercitare il potere di rimozione «devono tuttavia sussistere evidenze oggettive, idonee a provare che la permanenza in carica dell’esponente sia di pregiudizio per la sana e prudente gestione della banca. Nel caso della Bbp non vi erano i presupposti per l’utilizzo di questo strumento».