Il decreto, ha spiegato Padoan, «facilita il disincaglio dei crediti in sofferenza, salvaguardando i diritti dei creditori e quelli dei debitori delle imprese che sono in difficoltà: una fase interinale per continuare a operare, e la possibilità di recuperare i propri asset in situazione concorrenziale. Non solo i creditori ma anche altri attori possono entrare con proposte migliorative». Ma il ministro ha spiegato anche che «uno degli altri principi importanti, molto innovativi è che qualora ci sia dalla maggioranza dei creditori un accordo di risoluzione non ci sarà più una dittatura della minoranza che blocchi la risoluzione. È una norma prevista nei sistemi anglosassoni e minimizza i costi di risoluzione dei contratti».
Dunque, accanto alle procedure concorsuali, si interviene anche con misure che agevolano il recupero crediti e la realizzazione delle garanzie.
Anche in questo caso, come nel caso delle misure studiate dal ministero dell’economia per la deducibilità fiscale delle perdite su credito si tratta di misure a costo zero sul bilancio pubblico. Padoan si è preoccupato ieri di sottolineare l’impatto a costo zero soprattutto del provvedimento fiscale, spiegando che non ci sarà nessun problema per le coperture: «Avviene a costo zero per il bilancio pubblico, anzi potrebbe portare perfino dei piccoli benefici al bilancio: stiamo facendo delle simulazioni. Dunque sono provvedimenti, ha concluso Padoan,che «migliorano il sistema creditizio e quello delle finanze».
Un ragionamento, quello delle riforme a costo zero per i conti pubblici, che vale, a maggior ragione, per i provvedimenti di tipo procedurale. L’impatto sull’economia di questi ultimi, invece, può essere rilevante. Occorre infatti ricordare che attualmente, con i tempi della giustizia civile che per un recupero crediti sono attestati in media a 7 anni, l’Italia continua nonostante i miglioramenti introdotti in anni recenti, a navigare nella parte bassa della classifica internazionale del “doing business” stilata dalla Banca mondiale.
Se davvero con i provvedimenti introdotti ieri si riuscirà a ridurre di un anno o due questi tempi così lunghi, che innalzano i costi per tutti i titolari di crediti, anche di chi ha crediti commerciali, aumenterà in modo consistente anche l’attrattività degli investimenti esteri: se si può recuperare un credito in tempi rapidi, infatti, il rischio della svalutazione dei propri investimenti è molto minore.