«Come ogni normativa, molto dipenderà dal livello di conformità che le istituzioni finanziarie si vorranno dare. Tanto più questo livello sarà elevato, tanto meno potranno esserci conseguenze per i risparmiatori. Un ruolo di rilievo dovrà pertanto essere svolto dalle funzioni di controllo interne alle banche, così come da parte dei vigilanti, siano essi Consob o Banca d’Italia.
A lungo andare si deve far crescere la consapevolezza del grado di rischio a cui si è esposti allorquando si acquisti un prodotto finanziario». Paolo Pogliaghi, responsabile del servizio compliance, rischi e della funzione antiriciclaggio della Bcc di Carugate (Mi), spiega cosa cambia con Mifid II per banche e clienti.
Domanda. I risparmiatori sono più tutelati?
Risposta. Il Credito Cooperativo, nonostante il grande lavoro svolto da Federcasse, non è purtroppo riuscito a far comprendere compiutamente al legislatore nazionale la peculiarità di un investimento azionario in quote Bcc (Società Cooperative). L’esecutivo ha determinato che anche le azioni delle Bcc-Cr vengano incluse nel perimetro di applicazione della normativa Mifid 2. Le azioni Bcc sono ad oggi partecipazioni a società cooperative di importo medio attorno ai mille euro, prive di contenuto speculativo, con rendimenti limitati e assenza di negoziazione. Ciò determinerà un incremento di costi per le piccole banche ma soprattutto maggiori e più formali adempimenti per i risparmiatori.
Paolo Pogliaghi, BCC di Carugate