Stiamo parlando dello zero virgola, ma ci sono segnali che comunque non vanno sottovalutati. E il fatto che la Iea, l’Agenzia internazionale dell’energia, abbia detto che dopo circa tre anni di eccesso di offerta, ora il mercato globale dei prodotti petroliferi sia vicino all’equilibrio, ha fatto salire il prezzo del greggio, sia quello del Mare del Nord, sia quello americano: il Brent ha chiuso a 55,87 dollari al barile (+0,28%) e il Wti a 53,18 dollari (+0,13%). L’agenzia ha calcolato che nei Paesi Ocse a marzo le scorte di greggio sono calate di 17,2 milioni di barili, ma il dato dei primi tre mesi è positivo: 425 mila barili al giorno di incremento delle riserve.
Francesca Basso