Oltre Venture diventa sgr e raddoppia, con un nuovo fondo in rampa che punta a raccogliere almeno 100 milioni di euro e che ha già incassato l’adesione del Fei. La Sicav creata da Luciano Balbo, archiviata con successo la prima fase della sua storia (con un primo fondo che ha portato, tra l’altro, all’investimento e alla exit di successo in Centro medico Santagostino) si prepara a entrare in una fase di maturità, strutturando l’esperienza pionieristica condotta in questi anni nell’impact investing.
«Siamo stati i primi in Italia – spiega Balbo – a percorrere questa strada, nella convinzione che ci fosse spazio sul mercato per investimenti in iniziative focalizzate su un impatto sociale. Questa esperienza ci è servita, ora vogliamo ragionare in un orizzonte più ampio, dedicando risorse ed energie a obiettivi che vadano oltre l’Esg, ma che, a differenza di quanto è avvenuto nella nostra esperienza precedente, abbiano comunque come requisito di base un ritorno economico per gli investimenti».
A oggi Oltre ha investito con il primo fondo circa 50 milioni (pari al 65% delle risorse raccolte, il resto è tenuto da parte per i follow up) e ha 18 aziende in portafoglio. Il raggio d’azione è concentrato in Italia, anche se tre investimenti, di entità ridotta, sono dislocati in Francia, Uk e Spagna («grazie alle relazioni intercorse con altri fondi di impact investing» spiega Balbo), ai quali si aggiunge una recente iniziativa in Slovenia.
Tra le exit di rilievo, oltre alla già citata Santagostino, ceduta a un fondo lussemburghese (Oltre ha conservato il 15% e Balbo è rimasto presidente), va ricordata l’operazione condotta in porto insieme ad Eni in Evolvere, una realtà attiva nelle energie alternative.
Tra gli investitori di Oltre Venture ci sono il Fondo europeo per gli investimenti (pesa più di un terzo sul totale della raccolta del primo veicolo), Cdp investment e investitori istituzionali come le fondazioni bancarie Compagnia di San Paolo, Cariplo e Crt. Si tratta degli stessi soggetti che Oltre Venture intende coinvolgere nella nuova stagione. Fei ha già confermato l’adesione sottoscrivendo circa 30 milioni. «Puntiamo a un primo closing entro il primo trimestre – spiega Balbo -, per poi provare a interessare anche altri finanziatori. Tra questi, in primis le realtà istituzionali che già ci hanno accompagnato nell’esperienza precedente, alle quali potrebbero aggiungersi nuovi soggetti, sempre istituzionali, come per esempio alcuni fondi pensione. Accanto a questi, intendiamo allargare il raggio d’azione in maniera strutturata a privati e family office che già siamo riusciti a coinvolgere in alcune singole iniziative». È il caso, per esempio, dell’investimento in Sfera, un centro medico che opera nell’agricoltura idroponica, operazione in occasione della quale Oltre Venture è riuscita a convincere nuovi soggetti esterni a co-investire in parallelo con il fondo.
La crescente attenzione dei capitali al mondo Esg si accompagna, sul mercato, a una domanda di servizi che, complice la pandemia e il lockdown, riflette molte nuove ferite del tessuto sociale che spesso sono oggetto di interesse del portafoglio di Oltre Venture. L’approccio del fondo è in prevalenza indirizzato a creare realtà da zero, coinvolgendo professionisti e figure dedicate in specifici ambiti in cui si riconosce potenziale, oltre a investire in start up già avviate. «Operiamo soprattutto nel settore servizi e in questo ambito la domanda resta elevata, soprattutto in quei contesti in cui il settore pubblico non riesce a intervenire – spiega Balbo –. In queste settimane stiamo per esempio lanciando un’iniziativa legata all’assistenza domiciliare, e stiamo anche monitorando con attenzione alcune attività legate ai nidi per bambini».
Lo scenario innescato dai lockdown sta sostenendo anche altre iniziative lanciate nei mesi precedenti, come per esempio DigitAlly, piattaforma che offre iniziative di formazione veloce e mirata per professioni digitali, varata alla fine del 2019 che in questi mesi «sta avendo enorme successo – spiega Balbo -, e con la quale pensiamo di potere crescere molto». Questi saranno anche gli indirizzi per il futuro. Inoltre, è intenzione dei soci allargare l’azione all’estero: «Se raggiungiamo una dimensione adeguata, intorno ai 100 milioni di raccolta, pensiamo di aprire in joint venture un ufficio in Spagna, dedicando a questo mercato il 20-25% delle risorse» aggiunge Balbo. Recentemente Oltre Venture è stato l’unico investitore italiano a partecipare al round da 3,7 milioni di Trapview, start up slovena, attiva nelle tecnologie di previsione e monitoraggio degli insetti infestanti: la presenza degli italiani nel capitale permetterà a Trapview la penetrazione sul mercato strategico come quello italiano, migliorando ulteriormente la scalabilità della start up.