Ma non solo: due interviste in Germania e in Austria del presidente di Mps, Alessandro Profumo, hanno alimentato speculazioni su maxiperdite in arrivo nel quarto trimestre come effetto dei 4,2 miliardi di accantonamenti e rettifiche emersi dall’esame della Bce (asset qualità review). Finora la banca ne ha registrato solo 1,1 miliardi. Dunque ne mancherebbero altri 3 circa, solo parzialmente coperti (per 900 milioni secondo i calcoli di Equita sim). E c’è di più: Profumo ha detto che anche nel 2015 la banca potrebbe registrare ulteriori svalutazioni dei crediti verso le pmi, a causa della crisi che perdura.
La banca insomma ha bisogno di un partner: «Credo che ci integreremo con un altro gruppo, spero sia qualcuno che abbia a mente l’interesse degli stakeholder. La nazionalità non conta», ha detto Profumo all’austriaco Der Standard. Bisognerà vedere se l’attuale management (Profumo e il ceo Fabrizio Viola) resterà in sella: il consiglio scade in primavera e toccherà ai soci pattisti Fondazione Mps e i sudamericani Fintech e Btg Pactual, insieme al 9%, esprimersi sui vertici.
E c’è incertezza anche sull’altra banca bocciata dalla Bce, Carige, anch’essa ieri in forte perdita: -4,5% a 0,055 euro. La fondazione Carige ha rinviato a gennaio ogni decisione sulla necessità o meno di un aumento di capitale superiore ai 700 milioni preventivati «perché la banca deve ancora attendere il parere della Bce».