Nexi riparte in Borsa e recupera la perdita segnata la scorsa settimana quando aveva risentito del crollo dei tecnologici. A spingere il titolo, che ha messo ieri a segno un rialzo del 7,04% a 15,2 euro, contribuisce il riaccendersi del faro sulle trattative per una fusione con Sia, anticipate sabato scorso dal Sole 24 Ore. Tuttavia restano da definire numerosi aspetti: dalle sinergie ottenibili dalla fusione fino al valore di Sia, che a differenza di Nexi non è quotata. Inoltre, nella governance futura, Cdp punta ad essere l’azionista di riferimento.
L’operazione ha tanti fattori in campo, ancora da definire, e potrebbe sfociare allo stesso modo in due direzioni. O in un’aggregazione per dar vita a un polo italiano nel sistema dei pagamenti, auspicato dal governo. Oppure in un cammino stand alone per Sia, della quale Cdp Equity ha in mano l’83%, con l’Ipo a Piazza Affari. Gli analisti di Equita hanno fatto due calcoli sull’azionariato del nuovo campione. Cdp trasformerebbe l’83% di Sia in una quota del 29% nella newco da mettere in campo per la fusione, mentre i fondi di private equity scenderebbero, partendo dall’oltre 43% attuale, al 22% di Nexi e Intesa Sanpaolo al 7% (dal 10,5% dove è salita con l’acquisto di Ubi Banca) della società dei Pos.