06.12.2022

Nessuna proroga per il Superbonus «La detrazione resterà ma al 90%»

  • Il Corriere della Sera

La detrazione del Superbonus è destinata a restare al 90%. Le parole di Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma di governo, sembrano azzerare la possibilità che qualche emendamento alla manovra possa rivedere la decisione di ridurre dal 110 al 90% il rimborso, sotto forma di credito di imposta, per gli interventi di ristrutturazione e efficientamento energetico degli edifici. «Non lo proroghiamo. Non è quello il problema. Il problema — spiega Fazzolari — sono i crediti di imposta, stiamo tentando di trovare su questo una soluzione». L’intervento sul Superbonus di uno dei più stretti collaboratori della premier Meloni ribadisce, insomma, quali sono le intenzioni del governo. «Che sia al 110% o al 90% cambia che l’inquilino che deve fare 10 mila euro di lavori prima non pagava niente e ora deve pagare 1.000 euro, ma per chi è in difficoltà interveniamo con un apposito fondo. Si confondono i due temi che sono diversi. Dobbiamo — aggiunge — trovare un meccanismo per cui le banche possano trovare un qualche interesse a prendersi questi crediti senza che questo mandi all’aria i conti pubblici, perché vale 60 miliardi e non può essere che li paga lo Stato».

La preoccupazione del sottosegretario è analoga a quella del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che definisce la risoluzione dei problemi legati al Superbonus «un nodo gordiano per la sovrapposizione di norme poste in essere senza chiedere una nostra valutazione preventiva». Patuelli non fa mistero che ormai «i cassetti fiscali di banche e societa pubbliche similari sono pieni». Gli istituti bancari e Poste hanno ormai congelato tutti gli acquisti a sconto dei crediti di imposta correlati al Superbonus. Uno stop che sta mandando in stallo le imprese che hanno effettuato i lavori e sono impossibilitate a cedere i crediti di imposta trasferitigli dai proprietari degli immobili. Il governo è alla ricerca di una soluzione ma nel frattempo le cifre sono cresciute oltre misura. Secondo Enea, alla fine di ottobre gli investimenti ammessi all’agevolazione ammontano a 55 miliardi di euro, mentre le detrazioni a carico dello Stato previste a fine lavori superano ormai 60,5 miliardi, sebbene lo stanziamento per finanziare il maxi incentivo sia fissato a 33,3 miliardi.

Le banche

Preoccupazione del presidente Abi Patuelli: nessuno ci chiese un parere su quelle norme

Sul fronte della manovra l’esecutivo continua, intanto, a rivendicare la scelta di allargare la maglie all’utilizzo del contante. La premier Meloni due giorni fa ha sostenuto che «più è basso il tetto al contante e più si rischia l’evasione», mentre sulla soglia a 60 euro per l’obbligatorietà di accettare i pagamenti con carta e bancomat ha lasciato aperta la possibilità a una riduzione. Ma l’orientamento resta quello espresso dal vicepremier, Matteo Salvini. «Io sono per la libertà: ognuno deve essere libero di pagare quello che vuole come vuole, senza essere multato. Quindi, se vuoi pagare il caffè con il Pos lo paghi, se vuoi pagarlo con l’euro lo paghi, se vuoi comprare le sigarette in contanti lo puoi fare», dice Salvini.