17.10.2012

Nelle semplificazioni-bis stop al «silenzio-rifiuto» e Durc valido 180 giorni

  • Il Sole 24 Ore

Con una settimana di ritardo rispetto alla tabella di marcia originaria arrivano le semplificazioni-bis. I sette giorni trascorsi tra il Consiglio dei ministri di martedì scorso, che doveva vararle, e quello di ieri, che le ha approvate, non sono serviti a cambiare “pelle” al provvedimento, da disegno di legge a decreto, come chiedevano le imprese e il Garante per le Pmi, Giuseppe Tripoli. Ddl era e tale è rimasto. Le speranze di una sua introduzione in tempi stretti è ora affidata alla possibilità di approvarlo in almeno una delle due Camere in commissione in sede deliberante. Pressoché immutati anche i pilastri del testo: Durc valido 180 giorni; addio al “silenzio-rifiuto” per il permesso di costruire sui beni vincolati; imprese individuali esonerato dal Codice della privacy; invio on line del certificato di malattia. Mentre è scomparso all’ultima curva il taglio del 2% sugli interessi da versare sui crediti contributivi dilazionati.
I 33 articoli del Ddl proseguono nello snellimento della burocrazia avviato con il Dl “Semplifica-Italia” di febbraio. Agli 8,14 miliardi di oneri amministrativi su cui si è intervenuti all’epoca si aggiungono ora altri 4,6 miliardi. Molti dei quali (circa 3,7) concentrati nel pacchetto sulla sicurezza lavoro. Tra gli adempimenti destinati a sparire vanno segnalati quelli sui lavoratori assunti per meno di 50 giorni l’anno, che toccherà a un decreto di Lavoro e Salute individuare. I datori di lavoro si vedranno ridotti anche gli obblighi di comunicazione dei dati sanitari che da soli costano 372 milioni. Confermata inoltre la sostituzione del documento di valutazione dei rischi da interferenze (il cosiddetto Duvri) con la nomina di un incaricato ad hoc. Un adempimento che pesa per 390 milioni a cui vanno aggiunti i 308 milioni prodotti dall’obbligo di presentare il Duvri nelle attività a basso rischio. Ancora più cospicua la massa di spesa “aggredibile” nei piccoli cantieri: 2,6 miliardi dovuti ai vari piani di sicurezza che un decreto attuativo snellirà. Completano il quadro delle semplificazioni sulla sicurezza le verifiche più rapide delle attrezzature da lavoro e l’obbligo del datore di inviare on line all’Inail le denunce di infortunio. E, sempre in zona Inail, va segnalata la necessità per il medico di trasmettere per via telematica i certificati di malattia professionale e non solo quelli di malattia semplice. Una misura che, insieme alla possibilità di ottenere la certificazione ai Tarsu in abbinata al cambio di residenza e ai titoli di studio in lingua inglese, completa il mini-pacchetto per i cittadini.
Più di una norma è dedicata invece all’edilizia. A cominciare dall’eliminazione del silenzio-rifiuto per i permessi di costruire in presenza di vincoli ambientali, paesaggistici o culturali: la Pa dovrà pronunciarsi in maniera espressa. Senza dimenticare la fissazione a 45 giorni del termine di conclusione del procedimento di autorizzazione paesaggistica.
Tra le misure più attese dalle aziende vanno segnalate le semplificazioni per autorizzazione (Aia) e valutazione d’impatto ambientale (Via) e l’estensione a 180 giorni della durata del documento unico di regolarità contributiva (Durc) per partecipare agli appalti. Oltre alla possibilità di ottenere il Durc pure in presenza di debiti contributivi purché abbia crediti vero la Pa certi ed esigibili. Ma anche l’esonero delle imprese individuali dal Codice della privacy. Degne di nota infine la chance degli hotel dotati di bar o ristoranti di somministrare cibi e bevande senza richiedere l’apposita autorizzazione e quella delle reti di impresa di accedere alle gare di appalto.