09.03.2017

Mps e Venete, Bruxelles fissa i paletti per lo Stato

  • La Repubblica

Un incontro interlocutorio ma «costruttivo», quello dei vertici della Popolare di Vicenza al Mef. «Sono ottimista, soprattutto per la comprensione e il supporto ricevuto dal Mef e dalla Banca d’Italia», ha dichiarato Gianni Mion, presidente della Popolare di Vicenza, che accompagnava l’ed Fabrizio Viola all’incontro con il ministro Pier Carlo Padoan, il sottosegretario Pier Paolo Baretta e Carmelo Barbagallo e Fabio Panetta, per via Nazionale.
I numeri delle due banche insieme non sono rassicuranti ma il nodo resta soprattutto politico: si tratta di capire quali sono le precondizioni (accettate dalla Commissione) per chiedere l’intervento dello Stato per la ricapitalizzazione precauzionale. Che – come noto – non deve coprire le perdite pregresse. E qui sta il busillis della negoziazione con Bruxelles, perché si tratta di fissare parametri e precondizioni per considerare l’intervento dello Stato “precauzionale” e non un salvataggio. Ieri però c’è stato un passo avanti sul dossier analogo di Mps: «Abbiamo ricevuto dalla Bce le risposte alle nostre domande e questo ci permette di andare avanti», ha detto la responsabile della Concorrenza Ue, Margrethe Vestager, aggiungendo: «E ovvio che abbiamo un ruolo diverso». Per le due disastrate banche venete in questi giorni – e i cambi di prospettiva sono repentini e continui – si continua a negoziare. Secondo alcuni la settimana prossima potrebbe essere risolutiva, ma il quadro resta in forte evoluzione e il pallino non è in mano alle due banche. Complicazioni accessorie: capire come si muoverà Atlante e come coinvolgere i titolari di bond subordinati, che dovrebbero entrambi partecipare alla ricapitalizzazione . Il tentativo di trovare una soluzione accettata da Bruxelles e condivisa da Francoforte è in corso, l’alternativa è il bail in. Ieri intanto la Vestager ha aperto alla possibilità di compensazione degli azionisti, nel caso siano avvenute vendite abusive (misselling). «La responsabilità per correggere i casi di vendita abusiva spetta al venditore dei prodotti in questione per esempio le banche», ha specificato un portavoce dell’esecutivo Ue.

Vittoria Puledda