Il Montepaschi riparte dal nuovo piano industriale e dall’aumento di capitale. L’a.d. Marco Morelli ha svelato i contenuti dell’azione di rilancio della banca. La ricapitalizzazione da 5 miliardi di euro partirà con ogni probabilità nei primi giorni di dicembre. Gli obiettivi parlano, per il 2019, di un utile pari a 1,1 miliardi di euro, con la cessione di 27,6 miliardi di crediti in sofferenza.
Chiuderanno 500 filiali e sono previsti 2.600 esuberi, con 300 assunzioni. L’istituto avrà 22.600 dipendenti.
L’assemblea è in programma per il 24 novembre. Sull’approvazione del piano Morelli non si sbilancia: «Per noi è difficile fare previsioni, vediamo cosa succede». In quell’occasione si parlerà anche degli investitori chiamati a rifinanziare le casse dell’istituto. «Gli attuali azionisti non si sono al momento pronunciati», ha spiegato l’a.d. Quanto alla partecipazione di investitori pubblici, come la Cassa depositi e prestiti, Morelli si è limitato a dire: «Non li ho sentiti e loro non hanno sentito me».
Quanto all’aumento, l’accordo di pre-underwriting sottoscritto con il consorzio di banche durerà fino al 31 dicembre. Le commissioni a favore del consorzio sono inferiori rispetto a quanto stimato dall’ex a.d. Fabrizio Viola nel suo piano di luglio. A proposito del piano Passera, Morelli ha commentato: «Mps ha la massima apertura a considerare chiunque sia in grado di dare un contributo all’operazione e al rafforzamento patrimoniale dell’istituto. Siamo assolutamente aperti a considerare qualunque proposta», purché continui «sulla strada chiara tracciata ogg». Il capoazienda si è mostrato ottimista sull’esito finale: «Siamo tranquilli che questa operazione avrà buon fine. Abbiamo tracciato un piano innovativo e senza precedenti di deconsolidamento di sofferenze e per la struttura dell’aumento di capitale. Cominceremo a negoziare con potenziali anchor investor. Siamo già stati approcciati da una serie di controparti».
L’istituto ha anche pubblicato i conti dei primi nove mesi, chiusi con una perdita di 849 milioni di euro, a causa di rettifiche straordinarie su crediti di 750 milioni contabilizzate nel terzo trimestre, rispetto all’utile di 585 mln dello stesso periodo del 2015. I ricavi sono scesi del 16,6% attestati a 3,418 miliardi.
Ieri, intanto, in borsa per Mps è stata una giornata sull’ottovolante. Il titolo, dopo avere toccato un massimo di seduta a 0,439 euro, ha ceduto alle prese di profitto per chiudere in calo del 14,99% a 0,295 euro. Varie le sospensioni durante la seduta e ancora molto consistenti i volumi: è passato di mano oltre l’11% del capitale.
Giacomo Berbenni