Si terrà a fine giugno, il 29 o il 30, il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena che avrà sul tavolo l’esame della bozza del piano di ristrutturazione da inviare poi alla Commissione Ue per il via libera definitivo. Per quella data sarà quindi chiaro l’esito del confronto con autorità e authority europee.
Entro il 28 giugno sarà invece definito lo schema di cessione degli Npl, non performing loan, cioè le sofferenze. Al momento queste ultime sono allo studio solo di Atlante 2, dopo che i fondi di private equity statunitensi Fortress ed Elliott si sono ritirati dal tavolo del negoziato.
Per i npl Atlante 2 (che, per regolamento, deve investire in sofferenze) ha a disposizione 1,7 miliardi, e ha accantonato i 450 milioni per i crediti deteriorati delle due banche venete. Per i npl di Mps era in programma un impegno pari a 900 milioni, mentre il resto sarebbe stato messo a disposizione dai fondi. A questo punto però l’impiego di Atlante 2 rischia di dover essere superiore.
La ricapitalizzazione per Mps dovrebbe essere di poco superiore a 8 miliardi, con un intervento dello Stato di 5,5- 6 miliardi. Sulle ipotesi relative ai sacrifici occupazionali (5-6 mila, ricorrendo a fondo esuberi e dimissioni incentivate) è intervenuto ieri Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana: «Difenderemo i lavoratori e la presenza sui territori».
Sergio Bocconi