«Non credo di peccare di enfasi dicendo che è un passaggio storico nella lunga vita di queste due case editrici, ma anche in quella dell’intera editoria italiana». Marina Berlusconi annuncia così, in una email inviata in serata a tutti i dipendenti, il passaggio di Rcs Libri a Mondadori per 127,1 milioni di euro. La presidente della casa editrice di Segrate e di Fininvest augura nello stesso messaggio «un caloroso benvenuto ai colleghi della Rizzoli». Una parola, quest’ultima, utilizzata di proposito: la società tornerà a chiamarsi con il nome originario, appunto, Rizzoli. Nel consiglio della nuova Rizzoli che sarà una spa, siederanno Gian Arturo Ferrari, presidente, Antonio Porro, Oddone Pozzi, Enrico Selva Coddè e Paolo Mieli, per quest’ultimo un riconoscimento del suo ruolo di presidente di Rcs Libri.
Come previsto dagli accordi siglati nell’ottobre scorso, il perimetro dell’acquisizione perfezionata ieri che comprende le partecipazioni e la titolarità di tutti i marchi.
La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2016 è positiva per circa 29 milioni, ridotta nel in aprile per l’esborso di circa 9 milioni relativo all’acquisto del 43,71% di Marsilio (incrementando la partecipazione complessiva al 94,71%), mentre al closing la posizione finanziaria netta è stimata positiva per circa 16 milioni.
Sulla base di specifiche clausole del contratto, il prezzo potrà essere soggetto ad aggiustamenti per un massimo di 5 milioni. C’è poi un «earn-out» in favore di Rcs sino a 2,5 milioni, vincolo condizionato al conseguimento nel 2017 di determinati risultati. Quanto alla squadra, Selva Coddè, amministratore delegato area trade di Mondadori Libri, guiderà la stessa divisione in Rizzoli Libri; Antonio Porro, amministratore delegato area educational, guiderà anche educational e internazionale illustrati di Rizzoli.
«Nemmeno in una giornata come questa è possibile dimenticare le rinunce, tanto pesanti quanto ingiuste, che ci sono state imposte, a cominciare dall’alienazione di due case editrici come Bompiani e Marsilio» scrive ancora Berlusconi, aggiungendo di voler «guardare avanti» e ricordando tra le altre cose le trattative per l’acquisizione di Banzai.
«È una precisa responsabilità che ci siamo assunti —conclude -—. Abbiamo ben chiaro qual è il presupposto fondamentale: garantire per le case editrici che da oggi si uniscono a noi, a cominciare dagli assetti organizzativi, quella libertà di espressione e quella tutela della propria identità che il gruppo ha sempre assicurato a ciascuna realtà editoriale».
Paola Pica