Poi, certo: non può bastare una palazzina uffici, che pure ospita quasi 3 mila persone, a marcare un rilancio industriale. Per cui è Marchionne a offrire conferme e a lasciar cadere qualche nuovo dettaglio. Si era detto, ma mai con un timbro definitivo, che Mirafiori avrebbe completato l’attuale gamma Maserati con il suv Levante. Così sarà: «Stiamo attrezzando lo stabilimento per quello». Si erano anche ipotizzate date. Inutile: «Occorre stare molto attenti a non affollare il mercato». E paradossalmente la causa del warning sta nei record di Quattroporte e, soprattutto, Ghibli: «Ha ordini tali da coprire la produzione per mesi. E sta entrando adesso in America, con grande successo».
Aggiunge a questo punto, Marchionne, che «bisogna curarli bene, i clienti americani». Ovvietà fino a un certo punto. Sì, l’alto di gamma non soffre troppo neppure in Europa. Ma qui il numero uno Fca non vede «recuperi strutturali» a breve. E infatti se,in attesa del board di mercoledì 30, parla di un trimestre andato «alla grande», il merito è sempre di Usa e Chrysler. Ci tornerà su all’assemblea per la fusione. Intanto, ride alle voci di presunta fusione con Volkswagen («In Germania si sono lasciati trascinare dall’entusiasmo per la vittoria sul Brasile»), conferma che Jeep e Alfa saranno le carte della crescita in Asia («Non c’è alcuna urgenza di un’alleanza»), si augura «le riforme, per il bene del Paese»: «Continuo a pensare che l’agenda di Matteo Renzi sia da completare. Cominciano a criticarlo per una tempistica che non c’è. Cercheranno di sfinirlo. Spero tenga duro e non si lasci intimidire».