In chiusura di giornata i listini hanno però ridotto i guadagni. L’Eurostoxx 50 è salito dello 0,32% e Piazza Affari penalizzata dai conti di UniCredit (-3,3%) che hanno evidenziato ricavi inferiori alle attese – ha chiuso praticamente invariata (-0,02%). Ha pesato l’andamento debole di Wall Street – che tuttavia nel corso della seduta ha riaggiornato il massimo storico – in una giornata a scambi ridotti per via del clima semi-festivo (Veteran’s Day). Il clima di incertezza è stato acuito dalle parole del governatore della Federal Reserve di Philadelphia Charles Plosser, uno dei “falchi” della politica monetaria americana: «Molti indicatori ci dicono che il costo del denaro è troppo basso. Non ci sono precedenti storici di tassi a zero. Ci stiamo comportando in un modo al di fuori della norma storica e che dovrebbe innervosirci». Decisamente elastico l’andamento delle valute: il dollaro ha toccato un nuovo massimo da sette anni nei confronti dello yen, in scia alle indiscrezioni di un probabile rinvio da parte del governo del previsto aumento dell’Iva. Il biglietto verde si è mantenuto sostenuto anche sull’euro (sotto 1,25 dollari). La forza del dollaro ha contribuito al nuovo calo, sui minimi da quattro anni, del petrolio. Fattore da non trascurare perché potrebbe continuare a esportare “disinflazione” in giro per il mondo.
In chiusura di giornata i listini hanno però ridotto i guadagni. L’Eurostoxx 50 è salito dello 0,32% e Piazza Affari penalizzata dai conti di UniCredit (-3,3%) che hanno evidenziato ricavi inferiori alle attese – ha chiuso praticamente invariata (-0,02%). Ha pesato l’andamento debole di Wall Street – che tuttavia nel corso della seduta ha riaggiornato il massimo storico – in una giornata a scambi ridotti per via del clima semi-festivo (Veteran’s Day). Il clima di incertezza è stato acuito dalle parole del governatore della Federal Reserve di Philadelphia Charles Plosser, uno dei “falchi” della politica monetaria americana: «Molti indicatori ci dicono che il costo del denaro è troppo basso. Non ci sono precedenti storici di tassi a zero. Ci stiamo comportando in un modo al di fuori della norma storica e che dovrebbe innervosirci». Decisamente elastico l’andamento delle valute: il dollaro ha toccato un nuovo massimo da sette anni nei confronti dello yen, in scia alle indiscrezioni di un probabile rinvio da parte del governo del previsto aumento dell’Iva. Il biglietto verde si è mantenuto sostenuto anche sull’euro (sotto 1,25 dollari). La forza del dollaro ha contribuito al nuovo calo, sui minimi da quattro anni, del petrolio. Fattore da non trascurare perché potrebbe continuare a esportare “disinflazione” in giro per il mondo.