Le entrate da split payment iniziano a decollare e sul primo trimestre 2015 arrivano a toccare i primi 20 milioni di euro (contro un dato che a fine febbraio si attestava ad appena un milione). Vola anche il gettito dell’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione, superiore a un miliardo di euro e in crescita del 92,1% rispetto al corrispondente trimestre del precedente anno. Questo, grazie alle nuove regole introdotte dalla legge di Stabilità (190/2015), che, relativamente ai fondi di previdenza, ha previsto un aumento retroattivo dell’aliquota sul maturato all’1/1/2014, con il versamento delle imposte relative all’anno 2014 nel febbraio 2015. Riguardo allo split payment, il comunicato stampa del Mef evidenzia che «l’andamento dell’Iva sugli scambi interni è stato influenzato dalla circostanza che il gettito relativo agli acquisti effettuati dalla p.a. nel primo trimestre 2015 (cosiddetto split payment) affluirà al bilancio dello stato solo a partire dal mese di aprile». Sempre in materia di imposte indirette, l’Iva è risultata, in linea coi dati del precedente esercizio, in calo del 2,4% principalmente a causa di una flessione relativa agli scambi interni (-2,8%) e alle importazioni (-0,8%); in crescita invece l’imposta di bollo del 12,1%. La diminuzione del 6,7% dell’accisa sui prodotti energetici è dipesa invece in prima battuta dalla diminuzione dei prezzi del petrolio, così come accaduto per quella sul gas naturale, scesa del 38,1%.
A fronte di una decrescita del gettito totale da imposte indirette (-3,3%), le imposte dirette sono cresciute del 2,5%, con un importo positivo sull’Irpef dello 0,4%, composta dal +2,6% delle ritenute sui dipendenti del settore privato e da un -21,2% da quelli del settore pubblico. «Tale flessione», si legge nel comunicato, «è determinata dal meccanismo di regolazione contabile del bonus degli 80 euro fino a oggi corrisposto (700 milioni di euro), che per il settore pubblico avviene l’anno successivo a quello di attribuzione». La percentuale sulle entrate Ires si porta in diminuzione rispetto al 2014 del 35,7%, un dato non significativo «in considerazione del numero limitato di versamenti che vengono effettuati nei primi tra mesi dell’anno». Elevate poi le entrate sulle plusvalenze e sui redditi da capitale, a +61,8%.
Altri dati sono quelli derivanti dalle entrate sui proventi del lotto, cresciute del 15,8% al lordo delle vincite; per contro, i proventi dalle attività di gioco sono calati del 15,2%. Infine incremento del 6,8% sui tributi derivanti da assicurazioni, e discesa dell’8,6% su tasse e imposte ipotecarie.