Fiat ha chiuso il primo trimestre con conti oltre le attese, grazie al positivo contributo di Chrysler, ma in borsa ha pagato le cattive indicazioni sui risultati in Europa e sulle prospettive del mercato continentale. Il gruppo torinese, che a piazza Affari ha chiuso la seduta in ribasso del 5,13%, nel primo trimestre ha registrato un utile netto in crescita a 379 mln euro (37 mln nei primi tre mesi del 2011). Esclusa Chrysler, il Lingotto ha registrato però una perdita di 273 mln. I ricavi netti sono più che raddoppiati a 20,221 mld (9,21). L’utile della gestione ordinaria è salito a 866 mln (251), ma, senza Chrysler, è stato in sostanziale pareggio. Per i marchi di lusso e sportivi l’utile della gestione ordinaria è aumentato del 14,5% a 71 mln e per i componenti e sistemi di produzione è risultato in linea con il 2011. L’ebit è salito a 895 mln (291) e l’ebitda a 1,929 mld (841 mln).
I risultati si sono rivelati migliori del consensus. Esclusa Chrysler, l’indebitamento è stato di 3,8 mld. L’aumento di 1,4 mld rispetto a fine 2011 è dovuto alle condizioni di mercato in Europa.
A livello di singoli segmenti operativi, nell’area Emea (Europa, Medio oriente e Africa) Fiat ha registrato un ebit negativo per 170 mln (66). Le consegne di auto e veicoli commerciali del gruppo sono diminuite del 18,7% a 260 mila unità e i ricavi del 13,1% a 4,508 mld. L’utile della gestione ordinaria è stato negativo per 207 mln (-160). Nell’area Nafta (Usa, Canada e Messico), i ricavi netti sono saliti a 10,375 mld (8,509) l’utile della gestione ordinaria a 670 mln (383) e l’ebit a 681 mln (377). Le consegne di veicoli sono aumentate del 16% a 519 mila unità . L’area Latam (America latina) ha registrato ricavi per 2,587 mld (2,556 mld), consegne in aumento da 213 mila a 215 mila unità e un utile della gestione ordinaria di 235 mln (306). L’ebit è sceso da 306 a 235 mln.
Infine, nell’area Apac (Asia-Pacifico) le consegne sono cresciute del 47% a 25 mila unità , i ricavi del 43% a 714 mln, l’utile della gestione ordinaria di quasi il 90% a 77 mln e l’ebit, che riflette il contributo delle joint venture, del 140% a 85 mln. Il gruppo torinese ha infine confermato i target finanziari per l’esercizio 2012 nonostante l’assenza di visibilità circa il livello minino che potrà toccare il mercato europeo. Il gruppo punta a ricavi superiori ai 77 mld euro, a un utile tra 3,8 e 4,5 mld, un utile netto tra 1,2 e 1,5 mld e un indebitamento netto industriale tra 5,5 e 6 mld.
Nel corso della conference call con gli analisti, l’a.d., Sergio Marchionne, oltre a considerare soddisfacenti i conti globali del gruppo e a ribadire la massima attenzione sullo stato delle vendite in Europa, ha anche confermato che il gruppo continua a cercare un partner affidabile in Asia.