Ma questa poderosa macchina di dati ha un padre: il giudice Mario Barbuto (già presidente del Tribunale e della Corte d’Appello di Torino) che un anno fa è stato chiamato a Roma, alla Direzione dell’organizzazione giudiziaria del ministero (Dog), dal Guardasigilli Andrea Orlando. E con Barbuto in via Arenula è iniziato il lento contagio del «modello piemontese» che in pochi anni aveva determinato a Torino il dimezzamento delle cause civili arretrate e il quasi azzeramento di quelle con anzianità superiore ai tre anni (le ultra triennali, Ut). L’idea di Barbuto è stata semplice quanto geniale: trattare innanzitutto i vecchi processi e «targare» i fascicoli con l’anno di iscrizione a ruolo. A Torino tutto questo ha portato, a regime, risultati notevoli. Così come a Milano esiste un «modello Milano» (27° in classifica) e un «modello Roma (42°), città che però devono fare i conti con le dimensioni dei rispettivi mega tribunali. Ma lo studio del professor Abravanel evidenzia come «il modello piemontese» possa dare frutti — oltre che a Rovereto, Lanciano, Trieste, Asti, Verbania, Aosta, Udine, Lecco, Ivrea, Busto Arsizio, Lodi, Lanusei, Cuneo e Monza — anche al Sud dove i processi pendenti ultra triennali sono il doppio (40%) rispetto al Nord (19%) e ben superiori al Centro (27%). In una delle classifiche stilate dal ministero (da cui è tratto il grafico pubblicato qui accanto), quelli di Marsala, Termini Imerese e Lanusei sono gli unici tribunali «meridionali» a figurare nel gruppo dei 27 uffici giudiziari virtuosi che hanno abbattuto sotto il 10% le cause ultra triennali pendenti. In un’altra classifica ministeriale, Marsala schizza al 3°posto della classifica dell’efficienza del processo civile dopo Lanciano e Trieste e prima di Asti mentre Torino è quinta.
«Marsala è un tribunale medio piccolo — spiega il presidente uscente Natoli — e ciò significa che i risultati ottenuti applicando il metodo Barbuto possono, volendo, essere ripetuti negli 80-85 tribunali con 25-30 giudici». Natoli che è stato al Csm e, in una vita precedente, pubblico ministero del processo Andreotti a Palermo, è convinto che «il giudice deve inseguire il fascicolo»: e quando si rende conto che il processo è datato «se lo deve togliere dalla scrivania prima di affrontare altro. Fatte salve le urgenze…».
Ora il «metodo Torino», riveduto a Marsala è a disposizione dei tribunali più in difficoltà (Foggia, Lamezia, Matera, Patti, Barcellona Pozzo di Gotto, Vibo Valentia, Vallo della Lucania, Bari…): in tutto sono ben 96 quelli che non hanno superato al prova.
Il giudice Barbuto, che vorrebbe rimanere dietro le quinte, si lascia comunque sfuggire: «Il metodo Marsala è importabile. I presidenti dei tribunali non si devono rassegnare: non tutto dipende dal tasso di litigiosità (il nostro è simile a quello dei francesi, ndr ) e dai buchi nella pianta organica degli uffici…» .