I numeri indicati ieri da Renzi confermano che l’abolizione delle due imposte riguarderà tutte le prima case, anche quelle di lusso. Il premier ha anche detto che «i ricchi pagheranno di più sulle seconde case». Ma questo, salvo sorprese, non dovrebbe indicare un aumento delle aliquote per le case al mare o in montagna: i tecnici del governo hanno avuto il preciso mandato di lavorare a un’ipotesi che non preveda aumenti compensativi, politicamente scivolosi. Mentre il buco nei conti dei Comuni potrebbe essere ripianato girando loro l’incasso dell’Imu sui capannoni, che oggi va allo Stato. Sulla Google tax, che dovrebbe arginare la pratica di spostare i profitti verso i Paesi più convenienti dal punto di vista fiscale, è ancora tutto da decidere. Dovrebbe partire nel 2017, dice Renzi. Non subito quindi. E l’annuncio sembra quasi una mossa per mettere pressione all’Unione Europea, che dovrebbe regolare la materia ma non l’ha ancora fatto. Restano da chiarire due capitoli fondamentali: la sanità per la quale è molto probabile che venga cancellato l’aumento di 3 miliardi ora previsto dal Patto per la salute. E le pensioni. Sulla flessibilità, cioè la possibilità di lasciare il lavoro prima con un assegno più basso, Padoan e Renzi usano accenti diversi, il primo molto prudente, il secondo meno. A fari spenti il governo ci lavora ancora.
15.09.2015
Le misure Proroga sul rientro dei capitali Il «cantiere» su pensioni e sanità
- Il Corriere della Sera
I numeri indicati ieri da Renzi confermano che l’abolizione delle due imposte riguarderà tutte le prima case, anche quelle di lusso. Il premier ha anche detto che «i ricchi pagheranno di più sulle seconde case». Ma questo, salvo sorprese, non dovrebbe indicare un aumento delle aliquote per le case al mare o in montagna: i tecnici del governo hanno avuto il preciso mandato di lavorare a un’ipotesi che non preveda aumenti compensativi, politicamente scivolosi. Mentre il buco nei conti dei Comuni potrebbe essere ripianato girando loro l’incasso dell’Imu sui capannoni, che oggi va allo Stato. Sulla Google tax, che dovrebbe arginare la pratica di spostare i profitti verso i Paesi più convenienti dal punto di vista fiscale, è ancora tutto da decidere. Dovrebbe partire nel 2017, dice Renzi. Non subito quindi. E l’annuncio sembra quasi una mossa per mettere pressione all’Unione Europea, che dovrebbe regolare la materia ma non l’ha ancora fatto. Restano da chiarire due capitoli fondamentali: la sanità per la quale è molto probabile che venga cancellato l’aumento di 3 miliardi ora previsto dal Patto per la salute. E le pensioni. Sulla flessibilità, cioè la possibilità di lasciare il lavoro prima con un assegno più basso, Padoan e Renzi usano accenti diversi, il primo molto prudente, il secondo meno. A fari spenti il governo ci lavora ancora.