Gli analisti più fiduciosi sperano in un anno-fotocopia. Le circostanze del 2015, però, sono diverse: l’impatto dell’inverno, severo anche quest’anno ma non come quello del 2014, non dovrebbe superare lo 0,8% del reddito. Un altro 0,4% è stato sottratto alla crescita dal crollo degli investimenti in infrastrutture per la produzione di energia dovuto al quasi dimezzamento del prezzo del petrolio. C’è poi il calo dell’export (-1%) per via del dollaro forte. Oltre ai problemi, dollaro forte e petrolio a buon mercato dovrebbero dare anche grossi vantaggi all’economia: più reddito disponibile per i cittadini che spendono meno per la benzina e le altre importazioni. Ma molti americani ora si scoprono risparmiatori: non spendono queste risorse aggiuntive. Un aumento dei consumi delle famiglie c’è stato ma solo dell’1,9%: meno della metà del 4,4% dello stesso periodo 2014.
Numeri che spingono al pessimismo? La Fed, che si è limitata a togliere ogni riferimento di calendario dalla nota finale (d’ora in poi i tassi possono essere ritoccati senza preavviso, se le condizioni verranno giudicate adeguate), giudica transitorie le cause del rallentamento. Certo, è difficile che il dollaro torni al livello di un anno fa sull’euro anche se il cambio, che sembrava destinato a raggiungere la parità, ieri è scivolato di nuovo a 1,11.
Ma sul rallentamento del Pil Usa ha pesato anche un altro fattore, quello sì davvero momentaneo: gli scioperi nei porti della West Coast che hanno bloccato per mesi parte dei traffici Usa-Asia attraverso il Pacifico. Difficile valutare l’impatto sul Pil. Ma gli scioperi sono finiti da tempo: come nel caso dei fattori meteo, possiamo ora aspettarci non solo un ritorno alla normalità, ma anche un rimbalzo. Qualche segnale c’è già dal lato dei consumi con gli acquisti di case tornati a crescere a marzo. Ma le imprese Usa continuano a investire col contagocce: l’economia tornerà a crescere nei prossimi trimestri, ma non con l’effervescenza dello scorso anno. La ripresa americana non è svanita, ma è più fragile del previsto.