La Suprema corte ricorda infatti che la formazione non può avere lo stesso peso di un concomitante impegno professionale e non è utile a far slittare la data del procedimento.
I giudici sottolineano che nel caso di due impegni professionali coincidenti si opera un bilanciamento tra i diversi interessi in gioco per capire se l’”appuntamento” privilegiato dal difensore sia davvero prevalente.
Un problema che non si pone però quando sui piatti della bilancia non ci sono due processi, ma da una parte c’è lo studio e dall’altra i principi della difesa e del giusto processo: due diritti costituzionalmente garantiti ma che non hanno lo stesso peso.