L’altro grande motore dei mercati di ieri è stato l’allentamento della tensione relativa alla crisi della banca portoghese Espirito Santo. L’istituto di Lisbona ha recuperato dai minimi storici con rialzi fino al 20% durante la giornata (per poi chiudere a +17%) grazie al sostegno assicurato dalla banca centrale del Portogallo in caso di necessità e alla disponibilità mostrata dagli azionisti dell’istituto a ricapitalizzare la banca. Il clima più sereno ha scatenato un rimbalzo generale dei titoli bancari in tutta Europa, fortemente penalizzati nei giorni scorsi per il timore di un effetto contagio. A Piazza Affari il rimbalzo ha riguardato l’intero comparto del credito, con il Banco Popolare salito del 7,98%, Ubi Banca del 5,86%, Intesa Sanpaolo del 4,27%, Bpm del 3,97%, Mediobanca del 3,77%, Bper del 3,14%, Unicredit del 2,5% e Mps del 2,24%. In miglioramento anche lo spread Btp/Bund che ha chiuso in calo a 162 punti base.
Anche Wall Street ha beneficiato del clima positivo offerto dalla Cina oltre che dalla forte spinta al settore delle fusioni e acquisizioni (come la mossa tentata da Newscorp su Time Warner per 80 miliardi di dollari). Hanno avuto un effetto solo parziale le parole della presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, secondo cui i titoli dei social media e delle biotecnologie sarebbero sopravvalutati.