Quello che negli anni della crisi sembrava un sogno, anche per colpa della stretta delle banche nel concedere mutui (dal 2007 al 2013 sono diminuiti del 66% quelli agevolati alle famiglie), «oggi torna a essere una realtà — ammette Flavio Monosilio, direttore del Centro studi Ance — perché nel 2014 si sono evidenziati tutti i segnali che dimostrano che le condizioni di mercato diventano favorevoli all’acquisto». Infatti nel 2011 le banche concedevano mutui per oltre il 70% del valore dell’immobile, nel 2013 coprivano solo il 55%, ma oggi la quota di mutuo concessa è risalita al 61%. «Siamo ancora lontani dai livelli di 4 anni fa — osserva Monosilio — ma questa crescita comunque rappresenta un disgelo tra famiglie e istituti di credito».
Tra le proposte dell’Ance al governo Renzi «detassare fino al 2018 l’acquisto di case nuove ad alta efficienza energetica — chiede Buzzetti — e esenzione per tre anni dal pagamento di Imu, Tasi e della futura Local tax, integralmente destinata ai Comuni per il finanziamento dei servizi». Inoltre l’Ance chiede di «introdurre incentivi per favorire la permuta tra abitazioni usate e quelle più efficienti sotto il profilo energetico e di stabilizzare gli incentivi fiscali per il recupero di immobili e per la riqualificazione energetica degli edifici». «In Germania, Gran Bretagna, Francia e Spagna gli incentivi fiscali sulla casa hanno fatto decollare l’economia — ricorda Buzzetti —. Perché non riusciamo a farlo anche qui per stimolare il mercato interno e agganciare la ripresa? Ora ci sono le condizioni e ci sembra di cogliere una nuova sensibilità governativa su questi temi».