No alla lista delle oasi fiscali presenti all’Interno dell’Unione europea. Questo l’annuncio fatto dal presidente dell’Ue, Jean Claude Juncker, intervenuto ieri alla Commissione Pana (Commissione nata per indagare sullo scandalo fiscale dei Panama Papers). No ad una lista dei paradisi fiscali interni all’Unione europea (Lussemburgo, Malta, Olanda e Cipro) perché, secondo Juncker, l’elusione fiscale «non dovrebbe essere un fenomeno di oggi (all’interno dell’Ue) se vengono rispettate le normative comunitarie».Il presidente ha annunciato che presto verrà presentata una nuova iniziativa in merito al ruolo degli intermediari all’interno degli schemi elusivi. Durante l’audizione, Juncker ha risposto alle accuse di aver favorito accordi fiscali vantaggiosi per le multinazionali nei suoi 19 anni alla guida del Lussemburgo. «Non mi sono mai occupato di misure fiscali per un’azienda, perché di questo si occupano le autorità specifiche. Questo è un principio chiaro in Lussembrugo, ma non ovunque in Europa».
Giorgia Pacione Di Bello