Così Jordan è diventato il protagonista di una delle più spettacolari «giravolte» da parte di un banchiere centrale, professione altrimenti abituata a centellinare in piccole dosi e in tempi lunghi ogni cambiamento di politica monetaria. Meno di un mese prima dell’abbandono di «quota 1,20», il banchiere aveva detto che la soglia sarebbe stata difesa con la massima determinazione. Per poi spiegare, a tetto saltato, che con la soglia la banca centrale rischiava di perdere il controllo della sua politica monetaria di lungo termine. Con le riserve di valuta estera ormai al livello record di 495 miliardi di franchi.
Jordan, 51 anni, studi a Berna e Harvard negli Stati Uniti, è entrato nella Banca nazionale svizzera nel 1997 e da allora è stato protagonista di una serie di promozioni dal ruolo di ricercatore e consulente economico fino alla poltrona più importante. Dalla quale si è attirato gli strali di una buona fetta dell’industria e del turismo svizzero.
Sganciatosi dall’euro, il franco ha attirato ora gli sguardi dell’Est. Zagabria ha annunciato, per un anno, una sorta di agganciamento della sua kuna al franco per quei 60 mila croati che hanno acceso un finanziamento nella moneta svizzera per sfruttare i bassi tassi d’interesse.