Un veicolo societario in cui far confluire tutte le attività di information technology del gruppo, compresa la “digital factory”, il laboratorio permanente in cui team multifunzionali lavorano alla rivoluzione 4.0 voluta dall’ad Paolo Gallo fin dal suo arrivo al timone dell’azienda nel 2016. Un nuovo polo tecnologico, insomma, chiamato a imprimere un’ulteriore accelerazione alla trasformazione digitale di Italgas. I contorni definitivi della newco sono ancora oggetto di valutazione, ma la nuova società dovrebbe includere un centinaio di risorse e contratti per diverse decine di milioni di euro. «Grazie a questo step che ci consente di mettere ulteriore ordine in tutte le attività di IT – spiega il numero uno Gallo al Sole 24 Ore -, riusciremo, da un lato, a fare sinergie, e, dall’altro, a focalizzarci ancor di più sullo sviluppo di applicazioni proprietarie che serviranno a portare avanti il percorso di trasformazione digitale dell’azienda avviato ormai da tempo».
La scelta di concentrare e razionalizzare in una newco uno dei “motori” dello sviluppo del gruppo risponde però anche a un altro obiettivo: mettere in pista un’offerta commerciale di servizi IT anche verso l’esterno. «Il passo successivo – prosegue il ceo – è offrire alcune delle nostre applicazioni proprietarie a soggetti terzi che possono essere sia operatori del nostro settore che di altri comparti». Non a caso, il gruppo ha già incassato il consistente interesse di molti operatori (dall’energia alle assicurazioni) per la sua rivoluzione 4.0 e il novero delle opportunità con cui Italgas può presentarsi al mercato è ampio. Gallo snocciola così solo qualche esempio. «La digital factory – chiarisce – ha messo a punto un’applicazione, Work On Site, che consente il controllo da remoto della conformità dei cantieri e dell’avanzamento lavori e che, opportunamente adattata, potrebbe essere utilizzata in qualsiasi cantiere». Ma il team digital di Italgas ha firmato anche un’app che permette la collaborazione a distanza, preziosa per le attività di manutenzione, affiancando i tecnici impegnati sul campo, oltre a una piattaforma per la gestione intelligente dei contatori lungo tutta la loro vita. Un tassello, quest’ultimo, che il gruppo sfrutta efficacemente per controllare a distanza gli 8 milioni di dispositivi collocati lungo tutta la penisola.
Insomma, la strada è tracciata e, nel giro di un mese e mezzo al massimo, la società dovrebbe vedere la luce. «Il percorso è avviato – prosegue l’ad – e abbiamo già fatto le necessarie comunicazioni alle organizzazioni sindacali. È un passo importante che ci consentirà di fare un ulteriore step anche nella separazione tra le nostre attività regolate e quelle a mercato perché la newco potrà avere un rapporto contrattuale molto ben definito con le varie anime dell’azienda».
Italgas è pronta quindi a compiere questo nuovo salto che arriva a coronamento del grande sforzo, oltre 2 miliardi di euro, messo in campo finora dal gruppo per la digitalizzazione. Un impegno destinato a crescere nel nuovo piano strategico 2021-2027 che sarà presentato a metà giugno. «La necessità di ottenere dei dati per gestire al meglio la rete ci spinge a immaginare nuovi dispositivi che ci supporteranno in questa direzione – aggiunge Gallo -. Due esempi: i rilevatori della pressione di fondo rete che andranno collocati in modo capillare lungo tutta la nostra infrastruttura e i gascromatografi per misurare oggi la quantità di odorizzante in rete, domani anche quella di biometano e di idrogeno. Già oggi li stiamo sperimentando con successo e a questo punto andremo a pianificare un rilascio più massiccio. E, per dare una spinta a queste componenti, dovremo aumentare – conclude il numero uno di Italgas – la massa di investimenti in modo da avere una rete completamente digitale alla fine del prossimo anno».