14.05.2014

Intesa Sanpaolo, passo indietro di Micheli Messina ridisegna la squadra di vertice

  • Il Corriere della Sera

Con il piano industriale che sta procedendo e l’assemblea di bilancio archiviata, per Carlo Messina è arrivato il momento di mettere mano alla squadra di vertice di Intesa Sanpaolo. Il consigliere delegato di Ca’ de Sass starebbe preparando una piccola rivoluzione che dovrebbe riguardare alcuni dei posti chiave della banca. La novità più importante riguarda l’uscita di Francesco Micheli. Il manager, a cui fanno capo deleghe pesanti sull’organizzazione, il personale, l’information technology e gli acquisti di Intesa Sanpaolo, ha rassegnato ieri le dimissioni dal consiglio di gestione e dagli incarichi ricoperti nell’istituto. «E’ parte della storia e della vita della nostra banca — ha commentato Messina —. Francesco Micheli ha contribuito in modo decisivo al successo di Intesa Sanpaolo, nei vari ruoli che ha ricoperto nel Gruppo, da ultimo quale chief operating officer». L’incarico, secondo le indiscrezioni, potrebbe passare a Eliano Omar Lodesani, attuale direttore generale di Cassa di Risparmio del Veneto.
In programma ci sarebbero altri interventi. Messina avrebbe individuato le aree del risk management e dei controlli interni (audit) come presidi da rafforzare. Il primo è affidato a Bruno Picca, che è anche consigliere di gestione, l’altro a Renato Dalla Riva. Ma la manovra potrebbe essere più ampia.
L’uscita di Micheli rappresenta un passaggio importante. Il manager, 68 anni, è una figura chiave negli equilibri di Intesa da cui già una volta aveva dato le dimissioni. Era il 2010 e dopo otto anni il manager aveva lasciato l’incarico di direttore generale responsabile della Banca dei Territori, salvo poi rientrare poco dopo come senior advisor di Corrado Passera e nel 2012 a tutti gli effetti come chief operating officer. Sebbene la lettera sia arrivata solo ieri, Micheli aveva comunicato da tempo l’intenzione di lasciare. Subito dopo aver firmato a marzo l’accordo con i sindacati di categoria per l’uscita di 170 dirigenti, in coerenza con quell’intesa, aveva manifestato la volontà di fare il passo indietro.
L’uscita di Micheli potrebbe aprire un vuoto in Abi, l’Associazione bancaria italiana di cui il banchiere è vicepresidente e responsabile per i rapporti sindacali. Dopo la rottura unilaterale del contratto di lavoro dei bancari, alla fine dell’anno scorso, le trattative per il rinnovo si sono interrotte e riprenderanno il 28 maggio. Secondo indiscrezioni la stessa Abi starebbe ragionando sulle possibili soluzioni che consentirebbero a Micheli di portare a termine il negoziato anche dopo aver lasciato Intesa.