Una famiglia italiana su due, per l’esattezza il 47%, è costretta a ricorrere ai risparmi per fronteggiare le difficoltà provocate dalla pandemia da Covid-19. Il dato emerge dall’indagine sul «Risparmio e le scelte finanziarie degli italiani nel 2020» realizzata dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi. Se si guarda alle fasce di età del campione, le difficoltà hanno aggredito in particolare le famiglie degli ultra 55enni (25,4%) non ancora in pensione. Inoltre, l’impatto ha afflitto il 28% di coloro che sono collocati nella classe di reddito inferiore del campione (fino a 1.600 euro mensili), mentre ha appena lambito (5,7%) la categoria di chi ha un reddito superiore a 1.600 euro. E così, per effetto della pandemia, le differenze di reddito, già emerse dopo la crisi del 2009 e che da qualche anno sembravano in diminuzione, sono tornate a farsi vedere.
Di contro rispetto a questi dati, le famiglie che possono permetterselo hanno aumentato fino al 20% la quota di reddito risparmiata. Perché la pandemia fa esplodere il risparmio precauzionale, con i depositi bancari cresciuti di 126 miliardi nei 12 mesi terminanti a settembre. Gli impieghi vanno ai fondi pensione (12,7%), stabili, mentre salgono dal 10 al 14% i possessori di polizze. Gli obbligazionisti (21,6%), sono vicini a chi sceglie il risparmio gestito ( 17,3%).