11.03.2015

«Impegno per la legge sulle unioni civili»

  • Il Corriere della Sera
Matteo Renzi ieri ha risposto a un tweet, senza esitazione: «Ho preso un impegno con gli italiani, la legge è già in discussione in Parlamento». 
Stava parlando di unioni civili, il presidente del Consiglio, una legge che è entrata fin da subito nel programma di governo e che il premier rilancia adesso con il suo consueto decisionismo riassunto nell’hastag: #lavoltabuona.
Il premier è convinto: farà questa legge che nessuno, in Italia, è mai riuscito a fare. «E nessun presidente del Consiglio prima di lui aveva mai preso un impegno pubblico e così esplicito in favore dei diritti degli omosessuali», dice soddisfatto Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme. Quindi spiega: «Il testo in discussione al Senato è quello delle unioni civili alla tedesca e riguarda direttamente gli omosessuali. Questa posizione di Renzi è una vera innovazione politica, una crescita culturale. L’Italia, come al solito, è il fanalino di coda in tema di diritti. Mentre nel mondo si parla di matrimonio fra gay (l’ultimo ad approvarlo è stata la Slovenia), qui noi omosessuali non siamo riusciti ad avere nemmeno i diritti più elementari ».
Non sembra essere un cammino facile quello della legge sulle unioni civili alla tedesca. Per poterla approvare c’è bisogno di una maggioranza trasversale, visto che dentro la maggioranza di governo l’Ncd è da sempre apertamente contrario e proprio ieri il ministro Angelino Alfano dopo il tweet del premier si è affrettato a prendere le distanze dalla legge.
Ha detto, infatti, il ministro dell’Interno e leader dell’Ncd: «Non sono d’accordo nel concedere la pensione di reversibilità alle coppie omosessuali. I primi conti che sono stati fatti dicono che queste pensioni costerebbero circa 40 miliardi e con la situazione dei conti pubblici italiani non credo proprio che questa sia la priorità delle priorità. Se ci sono a disposizione 40 miliardi è ovvio che abbasso le tasse».
Ad Alfano ha replicato Sergio Lo Giudice, senatore pd, ricordando che «la Corte di giustizia europea (le cui sentenze sono vincolanti per gli Stati membri) sin dal 2008 ha stabilito che negare le pensioni di reversibilità alle unioni civili costituisce una violazione della direttiva contro le discriminazioni sul lavoro».
Questa legge in discussione al Senato trasferisce alle coppie omosessuali praticamente tutti i diritti delle coppie sposate, con alcune esclusioni importanti; primo fra tutti, il diritto di adozione.
«Non vorrei che il premier per via di questa legge si trovasse a dover scrivere un nuovo hashtag: #speriamochemelacavo», ironizza Francesco Nitto Palma, senatore di Forza Italia, capo della commissione Giustizia. Che, però, subito dopo aggiunge: «Adesso dobbiamo finire l’esame della norma contro la corruzione, ma subito dopo metterò in calendario la discussione sul disegno di legge sulle unioni civili».
È da sempre un tema che spacca i partiti quello dei diritti alle coppie omosessuali. Il mondo cattolico in Parlamento è lo spartiacque su tutti i temi etici, anche sulla legge sul cosiddetto divorzio breve, che sarà in aula del Senato oggi e che ha già spaccato il Partito democratico, al cui interno si è formato un fronte contrario di una ventina di senatori cattolici. Ma sui temi etici non si spacca solo il Pd, ampio il fronte dei laici azzurri di Forza Italia, una truppa di voti che uniti a quelli di Sel e di una buona parte del Movimento Cinquestelle potrebbero far raggiungere la maggioranza per l’approvazione.
Un banco di prova potrebbe essere proprio oggi la discussione sulla legge del divorzio breve (oggi da tre anni passerebbe a un anno, ma anche a sei mesi nel caso di coppia consensuale senza figli minori), immediato (in questo caso si annullerebbe la fase di separazione, sempre per le coppie senza figli) e anche facile (con la possibilità di discutere la causa di divorzio nello studio di un legale e non in tribunale).