Del resto gli ultimi dati del Bollettino di Bankitalia attestano che il debito è aumentato in ottobre di 23,5 miliardi, a quota 2.157,5 miliardi. Migliora invece il fabbisogno certificato dal Tesoro a quota 8,5 miliardi, con una riduzione rispetto ai 12,6 miliardi dell’ottobre 2013. Entrate: 33,7 miliardi. Spese: 42,3 miliardi, 3,3 miliardi per interessi. Male le entrate tributarie, secondo Bankitalia: il gettito fiscale a ottobre è pari a 28,5 miliardi, -2,7% su anno. Sostanzialmente invariate le entrate nei primi dieci mesi dell’anno. Un dato in linea con quello del Tesoro che, pur vedendo una ripresa tirata dall’Iva, sconta un rallentamento dell’Irpef (-0,8%).
Intanto emergono particolari sugli 80 emendamenti presentati dal governo in commissione Bilancio. Ad esempio, si mette al sicuro l’entrata prevista con lo «split payment»: il meccanismo che affida alle pubbliche amministrazioni il pagamento dell’Iva dovuta sui loro acquisti di beni e servizi, scatterà senz’altro a gennaio, senza attendere l’autorizzazione Ue. Il governo corre ai ripari sul mancato incasso dell’Iva sui pagamenti dei debiti della P.a. per 6 miliardi, disposti dal decreto di aprile scorso: solo 240 milioni sui 650 previsti. Per evitare l’aumento delle accise (clausola di salvaguardia), il governo stanzia la somma mancante. Infine si riducono da 500 a 300 milioni i tagli alla Difesa. La commissione Bilancio in serata ha esteso il Fondo di garanzia per le Pmi previsto dal decreto Sviluppo alle imprese con non più di 499 dipendenti.