18.11.2013

Il 20% delle nuove Srl è «light»

  • Il Sole 24 Ore

Una su cinque delle 83.238 Srl nate da settembre 2012 a settembre 2013, è una società «a un euro». Le nuove Srl hanno fatto crescere la presenza dei giovani tra i soci e sono state scelte soprattutto al Sud, dove rappresentano probabilmente un canale di autoimpiego, data la difficoltà di trovare lavoro.
È il quadro che emerge dal primo anno di attività delle società a responsabilità limitata semplificate e a capitale ridotto, le due nuove tipologie di impresa introdotte dal Governo Monti nel 2012 per dare un impulso all’imprenditoria, che hanno in comune il fatto di poter essere costituite con un capitale basso (almeno un euro, ma meno di 10mila). Per la verità, la Srl a capitale ridotto è stata trasformata in un sottotipo della Srl ordinaria l’estate scorsa dal decreto sull’occupazione (Dl 76/2013), che ha anche allargato l’ambito di azione della Srl semplificata: se in origine poteva essere fondata solo dagli under 35, ora è aperta ai soci di tutte le età. Del resto, le Srl semplificate hanno riscosso da subito maggiori attenzioni, perché garantivano (a differenza delle Srlcr) il taglio delle spese di avvio: niente bollo per l’atto costitutivo e l’iscrizione al Registro imprese e niente onorario al notaio.
Il bilancio
Al 30 settembre scorso le nuove Srl iscritte al Registro imprese erano 17.198: 12.096 società semplificate e 5.102 società a capitale ridotto (in totale, le Srl sono quasi 1,4 milioni). A sceglierle – come dalle attese – sono stati soprattutto i giovani: il titolare o il socio di maggioranza è un under 35 nel 65,5% dei casi.
Una su tre delle nuove Srl è femminile: per avere un confronto, l’incidenza delle imprese femminili sugli oltre 6 milioni di società iscritte complessivamente al Registro imprese è del 23,6% per cento. Solo il 5,2% delle Srl «light» è stata avviata da cittadini extracomunitari. Un dato, questo, in linea con il resto delle società: l’incidenza di quelle avviate da extracomunitari è del 6,3 per cento. In generale, infatti, gli imprenditori stranieri prediligono la forma dell’impresa individuale.
Le nuove società sono piaciute soprattutto al Sud, dove le occasioni di lavoro sono minori e molti hanno sfruttato la chance di mettersi in proprio a costi ridotti. Sono infatti 7.340 le Srl a un euro costituite nelle regioni meridionali e nelle isole, mentre 4.647 sono nate nell’Italia centrale, 2.782 nel Nord-Ovest e 2.429 nel Nord-Est. A guidare la classifica delle regioni con più Srl “light” è il Lazio (2.688 società), seguito dalla Campania (2.507) e poi dalla Lombardia (1.949). Si contano numeri elevati di Srl semplificate anche in Sicilia e Puglia (si veda il grafico a fianco). I dati di Unioncamere mettono a fuoco anche i settori in cui operano le nuove Srl. È una fotografia parziale, perché solo la metà delle società ha dichiarato il campo di attività. Così, tra le 8.375 imprese classificate, 2.384 sono operative nel commercio, 1.629 nelle costruzioni, 997 nei servizi di alloggio e ristorazione, 818 nelle attività manifatturiere e 617 nelle attività professionali e tecniche.
I protagonisti
La ragione principale che giustifica la scelta delle Srl semplificate è l’abbattimento delle spese di costituzione: «Abbiamo risparmiato l’onorario del notaio», conferma Nicolò Giuliano che ad Anzio, a luglio, ha fondato la Ncm costruzioni, facendo il salto, con un altro socio, dal lavoro dipendente a quello in proprio. Aveva invece un’impresa individuale, Antonio Villano, 28 anni, oggi titolare di una Srl semplificata attiva nell’edilizia, con 9 dipendenti, a Villa di Briano (Caserta): «La costituzione – spiega – mi è costata solo 325 euro, rispetto ai 2.600 euro che avrei dovuto versare per creare una Srl ordinaria».
Tutto il resto, però, si paga, come sottolinea Simone Gianolio, 31 anni, titolare della Archeodigital Srls, a Roma: «Spero che nel 2014 – dice – i ricavi arrivino almeno a coprire i costi dell’avviamento».