Le vendite, infatti, si sono concentrate solo sui bond di Atene (con il titolo a 3 anni passato dal 10% all’11,62%, più alto di quello a 10 anni passato dall’8,34 all’8,74%, evidenziando la tipica inversione della curva che colpisce i Paesi per i quali si teme un rischio default). E sul listino di Atene che ha chiuso con un calo del 3,2%. Per la cronaca, va segnalato che nel corso della seduta lo stesso listino aveva azzerato le perdite, prima che arrivasse l’avvertimento dell’agenzia di rating Standard and Poor’s che ha indicato che potrebbe tagliare il rating sovrano della Grecia prima della data fissata per il prossimo pronunciamento sul merito di credito ellenico, ovvero il 13 marzo, se la situazione dovesse prendere una piega negativa. E per la cronaca va segnalato che il listino greco si è sdoppiato nella performance: l’indice delle società a maggiore capitalizzazione ha ceduto il 6,3% (segnale di una vendita da parte di investitori stranieri) mentre quello delle società medio-piccole ha addirittura guadagnato (+1,3%) magari confidando che con Tsipras al comando la domanda interna possa ricevere maggiori stimoli.
I mercati «reggono» l’urto del voto greco
Le vendite, infatti, si sono concentrate solo sui bond di Atene (con il titolo a 3 anni passato dal 10% all’11,62%, più alto di quello a 10 anni passato dall’8,34 all’8,74%, evidenziando la tipica inversione della curva che colpisce i Paesi per i quali si teme un rischio default). E sul listino di Atene che ha chiuso con un calo del 3,2%. Per la cronaca, va segnalato che nel corso della seduta lo stesso listino aveva azzerato le perdite, prima che arrivasse l’avvertimento dell’agenzia di rating Standard and Poor’s che ha indicato che potrebbe tagliare il rating sovrano della Grecia prima della data fissata per il prossimo pronunciamento sul merito di credito ellenico, ovvero il 13 marzo, se la situazione dovesse prendere una piega negativa. E per la cronaca va segnalato che il listino greco si è sdoppiato nella performance: l’indice delle società a maggiore capitalizzazione ha ceduto il 6,3% (segnale di una vendita da parte di investitori stranieri) mentre quello delle società medio-piccole ha addirittura guadagnato (+1,3%) magari confidando che con Tsipras al comando la domanda interna possa ricevere maggiori stimoli.