12.09.2012

I mercati attendono il sì della Corte

  • Il Corriere della Sera

FRANCOFORTE — Grande attesa dei mercati per la decisione della Corte costituzionale tedesca sulla compatibilità del fondo salva Stati Esm con la Legge fondamentale, e per le prossime mosse della Federal Reserve americana per ridare slancio all’economia. Speranze virate in positivo in serata, dopo un inizio debole della giornata finanziaria di ieri, caratterizzata dai timori per le condizioni che i giudici tedeschi, la cui decisione è attesa per le 10 di questa mattina, potrebbero imporre in cambio dell’attesa autorizzazione a procedere per la costituzione dell’Esm.
Si tratta dell’appuntamento più atteso dai mercati in una giornata densa di altri eventi di notevole rilievo, tra cui l’annuale discorso sullo stato dell’Unione da parte del presidente Commissione José Manuel Barroso all’Europarlamento di Strasburgo. Mentre è attesa a Bruxelles la presentazione delle proposte della Commissione europea per la creazione di una Unione bancaria, incluso il progetto di una autorità di vigilanza bancaria paneuropea da affidare alla Bce, sostenuto ieri al Bundestag (la Camera tedesca) anche dal ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble.
La settimana scorsa, era stato per primo il ministro Schäuble a dirsi convinto che la Corte tedesca non avrebbe bocciato l’Esm. D’altra parte, come sottolineano alcuni media tedeschi, era stato lo stesso Draghi ad attenuare le tensioni nei mercati per la decisione della Corte, segnalando, con l’annuncio del piano di acquisti di titoli, che il salvataggio dell’euro può proseguire indipendentemente da quanto decide la Corte tedesca, perché è in funzione l’altro fondo salva Stati Efsf, anche se dotato di una «force de frappe» ben inferiore a quella dell’Esm.
Nel complesso, è proseguito quindi nei mercati «l’effetto-Draghi», con lo spread fra Btp e Bund decennali sceso ulteriormente, a quota 354 punti base, in calo rispetto ai 364 della chiusura di lunedì, con un rendimento al 5,18%. Mentre il differenziale fra i titoli spagnoli Bonos e i decennali tedeschi si è attestato a 415 punti: un calo più lento, per le incognite legate alla richiesta di aiuto alla Ue da parte della Spagna, come condizione fondamentale per far scattare il piano di acquisto di titoli di Stato da parte della Bce.
Ma sul mercato, nonostante le rassicurazioni date dal premier greco Antonis Samaras, in visita ieri a Francoforte dal presidente della Bce Mario Draghi, hanno pesato anche nuove preoccupazioni sulla Grecia. Il capo del governo ellenico non è riuscito ancora a trovare un’intesa con gli alleati di governo su un nuovo pacchetto di misure, necessario per ottenere l’accordo con la Troika (Commissione, Bce e Fmi), e sbloccare quindi una nuova tranche di aiuti per Atene. Invece la Troika tornata dal Portogallo ha dato il via libera a una nuova tranche di aiuti da 4,3 miliardi di euro, promuovendo gli sforzi di risanamento messi in atto da Lisbona.
In serata i listini hanno chiuso in rialzo, trainati anche dall’ottimismo di Wall Street, che ha praticamente ignorato la minaccia da parte dell’agenzia Moody’s, di essere pronta a tagliare la tripla A degli Usa, se Washington non ridurrà il debito. Milano ha guadagnato lo 0,84%, Parigi lo 0,89%, Francoforte l’1,34% e Madrid lo 0,99%. Più debole Londra, in calo dello 0,25%.