La Commissione europea avrebbe deciso che in questo difficile momento sociale ed economico è preferibile evitare di chiedere ai paesi più in difficoltà nel rispettare gli impegni europei nuove misure di finanza pubblica. «Vogliamo aspettare la chiusura del bilancio relativo al 2014 e toccare con mano gli sforzi dei governi europei nel modernizzare le loro economie nazionali», spiegava ieri sera un esponente comunitario. «Non esiteremo tuttavia a sottolineare i rischi che osserviamo».
Salvo sorprese dell’ultimo minuto, l’esecutivo comunitario dovrebbe quindi dare alla Francia, ma anche all’Italia e al Belgio, più tempo per risanare i conti pubblici, purché nel frattempo accelerino sul versante delle riforme economiche. Un nuovo esame ci sarà tra febbraio e marzo quando la Commissione pubblicherà nuove previsioni sul futuro della congiuntura e delle finanze pubbliche. «Decisioni sulle prossime tappe verranno prese a quel punto», aggiungeva l’esponente comunitario.
Non tutti sono d’accordo con questa scelta. Il commissario tedesco Günther Oettinger, responsabile dell’Economia digitale, ha pubblicato un articolo sul Financial Times molto critico dei mancati sforzi francesi per risanare i conti pubblici. Mentre in un’intervista a Focus, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha proposto che al commissario agli affari economici sia affidato «un diritto di veto sui bilanci nazionali che violano i criteri di stabilità europea».
Non era chiaro ieri sera che cosa intenda esattamente l’esponente politico democristiano, visto che la Commissione europea ha già oggi il potere di respingere il bilancio nazionale (anche se la decisione ultima sul futuro di una Finanziaria spetta al Parlamento nazionale). La Germania è pronta ad andare più in là? È possibile. «Dobbiamo mostrare che vogliamo insieme muoverci verso una unione di bilancio», ha detto Schäuble. Dinanzi alle richieste tedesche di una cessione di sovranità, Parigi e Roma potrebbero cogliere l’occasione per tornare a chiedere in cambio una graduale mutualizzazione dei debiti.