Fuori dall’Eurogruppo dimostranti belgi hanno appoggiato la Grecia e protestato contro le misure di austerità. Moscovici ha sostenuto che le istituzioni Ue «non possono non ascoltare le richieste degli elettori, che hanno chiesto un cambiamento». Ma ha ricordato che «la base» della trattativa è negli «impegni presi dalla Grecia».
Il presidente olandese dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha ribadito la linea tedesca sul programma da attuare, aprendo a ridiscutere «come e a quali condizioni». Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha espresso diplomatici giudizi celebrativi su Merkel e sul suo responsabile finanziario Wolfgang Schäuble per favorire l’accoglimento della sua proposta in cambio del rispetto del «70%» degli impegni del passato. Atene vorrebbe poter emettere titoli a breve termine per otto miliardi (da piazzare al fondo salva Stati dell’eurozona) e recuperare 1,9 miliardi guadagnati dalla Bce acquistando titoli greci. L’obbligo di avanzo primario nel biennio di circa il 5% del prodotto interno lordo intende ridurlo all’1,5%. I diktat della troika sarebbero sostituiti dalla consulenza dell’Ocse di Parigi.
Tsipras potrebbe così rispettare alcune promesse elettorali (dall’aumento dei salari minimi fino a sostegni antipovertà) e avere tempo fino all’estate per concordare un piano di rilancio dell’economia con Ue e Germania.
Ma Schäuble ha insistito sul rispetto del «programma» di austerità aprendo a una sostituzione della troika più formale che sostanziale. Il presidente della Bce Mario Draghi ha partecipato all’Eurogruppo, dove il direttore francese del Fmi Christine Lagarde ha incontrato Varoufakis e ha parlato di «avvio di un processo». Oggi a Bruxelles i capi di governo devono anche allontanare il rischio geopolitico degli aiuti alla Grecia offerti da Russia, Cina e Stati Uniti.