13.09.2021

Grazie alle quote, cda sempre più qualificati, rileva la Consob

  • Italia Oggi

C’è ancora poco spazio, per le donne, negli organi di gestione delle società italiane. La conferma viene dal Rapporto Consob sulla corporate governance delle società quotate italiane 2020, che sul tema della gender diversity dedica sempre un ampio spazio: «con riguardo al ruolo svolto, nel 2020, si conferma estremamente contenuta la frequenza con cui le donne ricoprono il ruolo di amministratore delegato (accade in 15 società, rappresentative di poco più del 2% del valore totale di mercato) e di presidente dell’organo amministrativo (26 emittenti pari al 18% della capitalizzazione complessiva, quasi la metà del dato per il 2019)», si legge nella relazione dell’authority guidata da Paolo Savona.

Ma qual è il ruolo che i consiglieri al femminile occupano nei cda? Innanzitutto, «in circa tre quarti dei casi le donne sono consiglieri indipendenti, in linea con gli anni precedenti; è aumentata inoltre la presenza di donne nominate dai soci di minoranza in applicazione del voto di lista, registrando nel 2020 il numero massimo di 84 amministratrici, nominate in 67 società ad elevata capitalizzazione. Infine, le donne sono più frequentemente titolari di più di un incarico di amministrazione (interlocker), circostanza che si verifica in un caso su tre: il dato risulta relativamente stabile nell’ultimo triennio dopo aver registrato una crescita significativa nel periodo 2013-2018».

Dal report emerge che «a seguito dell’applicazione delle disposizioni in materia di quote di genere, ossia a partire dal 2012», dice la Consob, « le caratteristiche dei consigli di amministrazione hanno sperimentato alcuni cambiamenti. In particolare è aumentata in media la quota di membri con un diploma di laurea e studi di specializzazione post-universitari, si è lievemente ridotta l’età media ed è aumentata la diversificazione del background professionale dei consiglieri». Il livello professionale dei componenti dei cda è sempre più elevato: il 90% dei consiglieri è laureato e ha in prevalenza un profilo manageriale (66% dei casi). «A fine 2019 gli amministratori delle società del Ftse Mib e delle imprese controllate da istituzioni finanziarie sono più frequentemente laureati e stranieri e hanno in prevalenza un profilo professionale manageriale. Il maggior numero di accademici siede invece nei board delle società finanziarie e nelle imprese non controllate».

La Consob ha anche fatto un’analisi anagrafica sui membri dei cda: a fine 2019, i componenti degli organi di amministrazione hanno un’età media di circa 57 anni, e sono stranieri nel 6% dei casi. I membri degli organi di controllo sono in media più giovani di un anno, sono raramente stranieri, sono laureati in circa il 96% dei casi (quasi 27 esclusivamente in discipline economiche) e sono professionisti/consulenti in più dell’85% dei casi. «Le caratteristiche dei membri del board mostrano in media una certa variabilità a seconda del settore industriale, delle dimensioni della società e dell’azionista di riferimento. A fine 2019 gli amministratori delle società del Ftse Mib e delle imprese controllate da istituzioni finanziarie sono più frequentemente laureati e stranieri e hanno in prevalenza un profilo professionale manageriale. Il maggior numero di accademici siede invece nei board delle società finanziarie e nelle imprese non controllate».