23.06.2011

Governi in pressing sulle banche

  • Il Sole 24 Ore

di Isabella Buffacchi

È iniziata ieri nell'Eurozona, principalmente in Grecia, Germania e Francia, la corsa contro il tempo per allestire alla svelta il secondo pacchetto di aiuti alla Grecia con la partecipazione dei principali creditori del settore privato cioè le banche e le compagnie di assicurazione. I ministeri delle Finanze in tutta la zona dell'euro hanno contattato le principali istituzioni finanziarie private, detentrici di bond greci, nei rispettivi Paesi per iniziare a sondare il terreno sulla effettiva disponibilità a partecipare al rollover «informale e volontario» che dovrebbe portare a una «consistente» rimodulazione delle scadenze dei titoli di stato greci. Francia e Germania sono state molto trasparenti nell'avvio di questa ricognizione: anche il Tesoro italiano dovrebbe aver mosso i primi passi ieri in questa direzione – nonostante le banche italiane abbiano un'esposizione minima – ma secondo fonti vicine al ministero dell'Economia il coinvolgimento delle banche è al momento «in corso di valutazione».

Entro il 3 luglio, come annunciato nell'ultimo Eurogruppo che si è tenuto a Lussemburgo il 19-20 giugno, i dettagli di questa operazione senza precedenti per uno Stato dell'Eurozona dovranno essere delineati: questo consentirà al Fondo monetario internazionale di considerare certa la capacità della Grecia di rimborsare i debiti sul medio periodo, almeno entro l'arco temporale di un anno, e quindi di sbloccare la sua quota da 3,3 miliardi della quinta tranche di prestiti da 12 miliardi (di cui 8,7 a carico degli Stati dell'Eurozona, Portogallo e Irlanda esclusi) da erogare agli inizi di luglio.

I primi contatti che hanno avuto luogo ieri tra i ministeri delle Finanze e le banche sono stati essenzialmente esplorativi. Stando alle stime di Bnp Paribas, pubblicate in un rapporto a firma di Luigi Speranza, Eoin O'Callaghan e Gizem Kara, il secondo pacchetto di sostegno alla Grecia (in aggiunta ai 110 miliardi già impegnati, dai Paesi dell'eurozona per 80 miliardi e dall'Fmi per 30) dovrebbe ammontare a 60 miliardi ripartiti in 40 miliardi a carico dell'Europa (attraverso il veicolo per la stabilità finanziaria Efsf) e 20 miliardi a carico del Fondo. In aggiunta, l'allungamento della durata dei titoli di stato greci in scadenza nei prossimi anni dovrebbe portare a un sollievo per le casse dello Stato greco tra i 20 e i 30 miliardi. Se è vero che i titoli di stato greci in circolazione ammontano a 270 miliardi (su un totale di 350 miliardi di debito pubblico greco), di questi una quota è in T-bill non allungabili, un'altra quota attorno ai 45miliardi è in mano alla Bce (fuori dal rollover) e ai risparmiatori (fuori dal rollover) mentre altri titoli sono posseduti da investitori istituzionali greci ed europei come i fondi pensione, le compagnie di assicurazione, i fondi comuni.

In una decina di giorni, un tempo da record, l'Eurogruppo dovrà chiudere il cerchio sul secondo pacchetto di aiuti alla Grecia accontentando interessi a volte contrapposti. Alcuni Stati "core", tra i quali Germania, Olanda e Finlandia, premono per un coinvolgimento ampio dei creditori privati, soprattutto le banche. Per evitare che le agenzie di rating facciano scattare il "selective default" o il "restricted default" o più semplicemente il "default", il meccanismo del rollover dovrà essere tale da non imporre ai privati – agli occhi delle agenzie di rating – una grossa perdita nel passare da un titolo rimborsato a 100 (alla pari) all'acquisto in contemporanea di un altro titolo greco con scadenza a sette anni e cedola sotto il livello di mercato (ieri i bond settennali greci rendevano il 18,53% con un prezzo crollato a quota 49,00). Per riuscire ad accontentare tutti, il rollover dovrebbe sostituire i titoli che scadono prossimamente con nuovi bond con scadenza a sette anni e cedola al 5% (per agevolare la sostenibilità del debito greco), con un valore di mercato maggiorato virtualmente da garanzie "AAA" o altro collaterale: dall'incasso delle privatizzazioni (che però dovrebbe servire a tagliare lo stock del debito), alle proprietà fondiarie o asset illiquidi greci non privatizzabili, per finire a un ruolo di garante assegnato al veicolo Efsf.